Ucraina, Solisti di Kiev in concerto a Napoli: «È la tournée del dolore»

Ucraina, Solisti di Kiev in concerto a Napoli: «È la tournée del dolore»
di Giovanni Chianelli
Venerdì 11 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12 Marzo, 08:22
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Oggi a Napoli, nel complesso Donnaregina con inizio alle 21, si esibisce un'orchestra speciale. Si chiamano Solisti di Kiev e vengono tutti dalla capitale dell'Ucraina. Il loro tour tra Italia e vari paesi dell'Europa occidentale è stato improvvisamente condizionato dagli sviluppi del conflitto e ora vivono ore drammatiche. Malgrado questo, continuano a suonare: «Lo facciamo per i nostri familiari, per voi italiani e per il popolo ucraino che sta soffrendo. Vogliamo, attraverso la musica, lanciare un messaggio di serenità e speranza e auspicare che la guerra si fermi immediatamente». Sono arrivati in Italia due giorni prima dell'inizio della guerra. Racconta Anatolii Vasylkivskyi, 43 anni, virtuoso della viola: «Siamo partiti perché non si pensava più che la Russia avrebbe attaccato, altrimenti nessuno avrebbe lasciato la nostra terra e le nostre famiglie». E così il 22 febbraio se ne sono andati dall'Ucraina per iniziare la tournée ma, nel giro di 48 ore, le cose sono precipitate. Si sono ritrovati in Italia senza avere più la possibilità di rientrare in patria e, per di più, con i soldi agli sgoccioli: il sistema di scambi di valute è andato in tilt, le loro carte di credito sono risultate bloccate. E ora suonano, per onorare gli impegni e per recuperare denaro utile alla sopravvivenza, nonché per aiutare famiglie e profughi. 

«Ogni giorno il primo pensiero è contattare casa, sapere come sta mio figlio», racconta Natalia Dudynska, classe 82, violinista. «Sto provando in ogni modo a portarlo via dall'Ucraina, non è facile. La mia situazione la vivono le altre tre donne dell'orchestra». Una condizione terribile, suonare con la morte nel cuore e il pensiero a casa: «Fare musica in queste condizioni è molto difficile, ma al momento non abbiamo alternative, vogliamo raccogliere tutte le nostre forze mettendo il cuore in ogni nota di questo concerto». L'incasso delle date è interamente devoluto alla loro causa: il «Concerto per la pace» di oggi è stato organizzato dall'Ordine degli avvocati partenopeo e finanziato dalla Gesac, la società che gestisce l'aeroporto di Napoli.

Il programma prevede musiche di Albinoni, Skoryk, Vivaldi, Rota, Bellafronte e Berezovskij, i musicisti ucraini sono accompagnati da Francesco Di Rosa all'oboe mentre la direzione artistica è del maestro Michele Campanella. 

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Vasylkivskyi è un po' il portavoce della formazione, nata nel 1996 su impulso del violinista russo Bohodar Kotorovych. «La mia famiglia è disseminata in vari punti del territorio, mio fratello è a Dnipro mentre mia moglie e i miei figli sono a Khmelnytskyi, nella parte occidentale del Paese». Adesso la maggior parte dei congiunti dei 14 musicisti, spiega, sono nella zona dell'Ucraina ancora non invasa dai russi. «Ma per quanto? Li sentiamo tutti i giorni, grazie al cielo i collegamenti funzionano, ci assicurano di star bene ma siamo troppo lontani per essere tranquilli. E, a prescindere dai parenti, siamo angosciati per il Paese. Mia figlia fa la volontaria, e mi racconta le cose strazianti di cui tutti i giornali parlano». Le paure sullo stato di salute della famiglia si sommano alla sensazione di impotenza e alle preoccupazioni per il dopo: «Viviamo ore di ansia continua e niente ci può dar pace, a parte la musica. Una delle angosce principali è pensare a cosa troveremo, e chissà quando succederà, al ritorno in patria. Probabilmente vedremo le nostre case distrutte, le nostre vite disintegrate». La tournée dei Kiev Soloists sta toccando vari punti della Campania, nei giorni scorsi sono stati a Cervinara e Piano di Sorrento, dopo la tappa napoletana sono attesi il 14 marzo all'Accademia di Santa Cecilia di Roma e sono impegnati in un'altra decina di date in Italia; poi saranno in Germania, Svizzera, anche in Svezia e Finlandia, negli ultimi giorni al centro della crisi. Dopo aver citato gli ultimi due Paesi la voce di Vasylkivskyi si abbassa, commossa: «Ho la certezza che Putin non si voglia fermare. Se l'Ucraina cade l'Europa sarà attaccata». Non appena è scoppiata la guerra, i Solisti di Kiev hanno deciso di cancellare dai concerti i compositori russi che avevano in repertorio: «In queste serate eseguiamo musica ucraina, a cominciare dal nostro inno nazionale, e barocco italiano, in segno di fratellanza nei confronti di un popolo che in questo momento sentiamo vicino». 

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