Vaccini in Campania, gli over 50 rispondono in massa: «Torniamo a vivere»

Vaccini in Campania, gli over 50 rispondono in massa: «Torniamo a vivere»
di Melina Chiapparino
Lunedì 3 Maggio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 19:01
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È boom di presenze per la campagna vaccinale degli over 50 napoletani, iniziata nel fine settimana con un bilancio decisamente positivo. La partecipazione della categoria compresa tra i 50 e i 59 anni ha fatto registrare grandi numeri a cominciare da sabato, prima giornata di somministrazioni con la convocazione di duemila candidati al Covid Vaccine Center allestito nella Mostra d'Oltremare dove, sul totale dei convocati, l'87% si è presentato nell'hub.

Il trend delle adesioni ha continuato a crescere ieri, superando il 90% delle presenze distribuite tra i 1.200 convocati nel centro vaccinale di Fuorigrotta e i duemila nel nuovo hub di Capodichino che ha visto gli ultracinquantenni protagonisti della giornata inaugurale per la struttura dell'Atitech prestata alle Asl napoletane.

Numeri, quelli della campagna anti Covid per gli over 50enni, destinati ad aumentare ulteriormente a cominciare da oggi con 2.300 candidati all'immunità attesi alla Mostra d'Oltremare e 3.500, al centro di Capodichino che, nel giro di una settimana, arriveranno fino a 2.500 over 50 previsti a Fuorigrotta e 5mila nel centro vaccinale dell'hangar Avio 2 che è il più grande del Sud Italia. Se i dati documentano l'esordio positivo delle somministrazioni rivolte a questa categoria, è altrettanto chiaro l'entusiasmo che ha fatto dire di sì al vaccino ai tanti imprenditori, artigiani, avvocati e professionisti che attendevano impazienti il loro V-day. 

Il pensiero condiviso dalla maggior parte degli over 50enni napoletani che si sono presentati senza esitazioni nei box vaccinali è stato «riprendersi la propria vita e riconquistare un po' di normalità», come ha spiegato Maria Rosaria Incarnato, 56enne napoletana di professione educatrice. «Sono stata da sempre favorevole al vaccino che è l'unica arma contro questa pandemia ma soprattutto per chi fa un mestiere a contatto con la gente rappresenta l'unico modo per tornare a lavorare» ha detto Maria Rosaria che, pur avendo ricevuto Pfizer, non avrebbe avuto alcun problema «con AstraZeneca che è stato fin troppo strumentalizzato con una pubblicità negativa». Per tanti professionisti, dunque, il problema «non è il farmaco utilizzato per il vaccino ma accelerare la campagna affinché si possa rigenerare il tessuto produttivo della popolazione» sebbene tutti i candidati compresi tra i 50 e i 59 anni abbiano ricevuto Pfizer come su indicazione ministeriale. 

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Per tanti ultracinquantenni il vaccino potrebbe segnare la ripresa anche di un equilibrio economico messo a dura prova dalla pandemia. «Mi sono vaccinata con la speranza di poter riprendere a giugno la mia attività lavorativa perché non abbiamo ricevuto alcun aiuto» ha spiegato Fortuna Penzivecchia, 50enne napoletana, imprenditrice nel settore delle agenzie di scommesse.

«Ho fatto con mio marito molti investimenti per mettere in sicurezza i locali con separatori in plexiglass, termoscanner e persino bagni con lettori ottici affinché si garantisse la massima igiene ma ancora non ci hanno concesso di riprendere l'attività» ha raccontato Fortuna che non nasconde dubbi in merito alle categorie da vaccinare prioritariamente. «Il tessuto produttivo, quello su cui si regge l'economia, è rappresentato dalla nostra fascia d'età - conclude l'imprenditrice - dovevano vaccinarci prima». 

 

Uno degli aspetti che tanti candidati all'immunità hanno fatto notare è stato «l'ottima organizzazione dei turni e dei tempi durante le somministrazioni nei centri vaccinali, senza file e attese», come ha affermato Francesco Carannante, 58enne napoletano imprenditore nel settore edile. «La rabbia viene per i furbetti e gli approfittatori ma vaccinarsi è anche un fatto di coscienza e la maggior parte della popolazione sta rispondendo con consapevolezza» ha spiegato l'imprenditore pronto a riceve anche AstraZeneca a differenza di chi ha ammesso qualche perplessità. «Fino a qualche settimana fa avevo molti dubbi su AstraZeneca e ammetto di essermi fatto condizionare» ha confessato Ferdinando Russo, 52enne artigiano nel settore tessile. «Ero tra quelli che nutrivano una certa paura ma con il trascorrere dei giorni mi sono reso conto che si trattava di impressioni senza fondamento e anche se mi hanno fatto Pfizer, sarei stato pronto a tutto» ha concluso Ferdinando. 

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