Vaccini Covid in Campania, De Luca non arretra ma non farà ordinanze per evitare ricorsi

Vaccini Covid in Campania, De Luca non arretra ma non farà ordinanze per evitare ricorsi
di Carlo Porcaro
Mercoledì 14 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo agg. 16:55
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Guerra dei vaccini, De Luca non si ferma e rilancia. Non emetterà ordinanze, anche per evitare il rischio di ricorsi governativi o giudiziari, ma - una volta completata la somministrazione del siero ad anziani e fragili come da gerarchia prevista dal piano nazionale - la Regione Campania vuole utilizzare le dosi di AstraZeneca non prenotate per destinarle agli abitanti delle isole, ai lavoratori del trasporto nonché alle cassiere dei supermercati. «Quando finiamo le dosi agli anziani che facciamo? Magari abbiamo dosi di Astrazeneca e possiamo farle a una popolazione limitata di isole che sono un brand mondiale come Capri e Ischia», ha ribadito lo stesso De Luca a Porta a Porta a due giorni dall'invettiva contro il commissario Figliuolo. In attesa che arrivino nuovi vaccini oggi sono attese 148mila dosi di Pfizer in Campania si sta completando la vaccinazione degli over 70: su una platea di 480mila totali, in 170mila hanno ricevuto l'iniezione, ne mancano quindi 310mila che le strutture sanitarie locali vorrebbero esaurire in una decina di giorni alle categorie produttive considerate strategiche. Sulle isole, quindi, si completerà con gli over 80 (mancano pochi giorni), gli over 70 (giunti al 45% con la prima dose) ed infine i disabili. «Saranno covid-freee, senza polemiche», ha confermato. 

Del resto, dopo il durissimo scontro registratosi due giorni fa tra il governatore e il commissario nazionale Francesco Paolo Figliuolo, è dalla stessa struttura commissariale e dalla Protezione civile che si apre all'ipotesi di criteri più flessibili dopo quello anagrafico creando uno spiraglio per i governatori disobbedienti.

Per De Luca devono essere garantite le categorie a rischio. «Si può dire apriamo le scuole in sicurezza e poi non muovere un dito per il trasporto pubblico locale? Gli autisti dei bus hanno 30, 40, 50 anni», ha sottolineato. Il nodo restano le forniture, 250mila le dosi mancanti. L'accordo con i medici di base per le somministrazioni ai fragili ha ricevuto numerose adesioni, ma mancano i numeri necessari di Moderna. L'intesa con le farmacie pure è stata siglata, ma gli Usa hanno fermato il vaccino J&J, destinato proprio alle farmacie. «Noi il nostro lo stiamo facendo, non trascuriamo gli anziani e siamo all'87% di vaccinazioni: veniamo solo dopo Trento e Bolzano», lasciano intendere dalla Regione. De Luca insomma non passa agli atti formali, ma nel merito la polemica resta intatta. «Chiedo che il commissario nazionale renda pubblici i dati sui vaccini distribuiti regione per regione in base alla popolazione e che sia reso pubblico il dato delle tipologie dei vaccini distribuiti», la richiesta del governatore.

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Sul fronte politico, nessuno ne ha sposato la battaglia. Del suo partito, il Pd, molti hanno invocato un intervento del segretario Enrico Letta ma ha parlato chiaro il vice, Peppe Provenzano: «Non esistono Repubbliche autonome, sui vaccini si segue il piano nazionale», ha detto. Dal governo, il sottosegretario alla Salute il grillino Paolo Sileri ha respinto le accuse: «C'è una carenza di dosi in tutta Europa: la campagna deve continuare per gli anziani, senza alcuna deroga». Neanche dai colleghi governatori un braccio teso, anzi l'esatto opposto: la richiesta di equità su eventuali zone turistiche da rendere covid-free. «La Campania è la Regione, beati loro, più giovane d'Italia, la Liguria la più vecchia. Quando arriveremo ai 40enni verranno consegnate più dosi a chi ha più 40enni», l'opinione del presidente della Liguria Giovanni Toti. Ancora più netta la presidente dei senatori Pd, Simona Malpezzi: «Non abbiamo solo le isole ma un turismo differenziato, non possiamo avvantaggiare uno a scapito di altri». Se i dem nazionali, di cui il figlio Piero è vicecapogruppo alla Camera, sembrano lasciare solo De Luca nella battaglia con Roma, figurarsi dai Cinquestelle locali. «A me questa distribuzione iniqua non risulta: si è tenuto conto dei numeri nelle categorie degli ultraottantenni e dei fragili», il commento della capogruppo regionale Valeria Ciarambino

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