Vaccini a Napoli, presto due soli hub ma medici di base a rilento

Vaccini a Napoli, presto due soli hub ma medici di base a rilento
di Melina Chiapparino
Mercoledì 23 Giugno 2021, 07:00 - Ultimo agg. 16:53
3 Minuti di Lettura

Gli hub non saranno smantellati ma verrà organizzata la loro graduale riduzione. Lo scenario programmato dall'Asl Napoli 1 per settembre 2021 potrebbe contemplare la presenza di uno o due centri vaccinali e una ristrutturazione della medicina territoriale. Si tratta di una pianificazione strettamente collegata alla variabile del contesto epidemiologico ma il primo cambiamento comincia oggi con la chiusura del punto vaccinale al museo di via Settembrini.

Da questa mattina l'hub sarà chiuso in maniera definitiva come stabilito dalla direzione strategica dell'Asl partenopea. Il Madre tornerà alla sua naturale vocazione con la ripresa della attività culturali e delle esposizioni d'arte contemporanea a cominciare dall'opera di Daniel Buren, allestita nell'atrio del palazzo. La decisione di chiudere un centro vaccinale «cruciale per raggiungere i cittadini residenti nel cuore di Napoli», come ha precisato il direttore generale dell'Asl partenopea, Ciro Verdoliva, nasce dai cambiamenti del contesto epidemiologico.

Dopo la fase massiccia della campagna anti Covid che, a Napoli, è arrivata a somministrare più di 10mila vaccini al giorno, adesso le attività sono notevolmente ridotte e l'hub in via Settembrini non è più necessario. Dunque, da oggi si potrà «tornare al Madre per scoprire arte e bellezza del nostro tempo», ha affermato Angela Tecce, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, «orgogliosa di aver contribuito alla missione indispensabile di un centro vaccinale nel quartiere». 

Nei mesi estivi i quattro hub cittadini attualmente attivi continueranno a rimanere in funzione. Non ci sarà alcuna chiusura per il Covid Vaccine Center alla Mostra d'Oltremare, per l'ex Fagianeria nel Real Bosco di Capodimonte, per l'Hangar di Capodichino e per la Stazione Marittima che, semmai, potranno funzionare in maniera alternata e senza la continuità che ha caratterizzato le fasi più intense della campagna. Le somministrazioni andranno avanti a luglio e agosto e non si esclude la programmazione di Open day per incentivare quella percentuale di napoletani che ha scelto di non aderire alla campagna vaccinale. Non ci sarà smantellamento dei centri per i quali sono programmate le secondi dose di AstraZeneca fino al 9 agosto, e le seconde dosi di Moderna e Pfizer fino alla seconda settimana di agosto, ma bisogna ipotizzare la possibilità di una riprogrammazione delle inoculazioni in base alle nuove adesioni. La piattaforma per le registrazioni, infatti, rimarrà accessibile con le procedure adottate fino a questo momento. La possibilità di ridurre l'attività degli hub e arrivare alla presenza di uno o due centri vaccinali operativi a settembre, dipenderà anche dall'organizzazione della medicina territoriale e della rete delle farmacie. In pratica, se la capacità di somministrare vaccini sarà assorbita dalle 150 farmacie sul territorio, in sinergia con le inoculazioni operate dai medici di base, allora la pressione sui centri attrezzati in città potrebbe diminuire e consentire una vera rete di somministrazioni sul territorio. 

Video

Allo stesso tempo, i presidi ospedalieri stanno ritornando alla vocazione delle degenze ordinarie e dopo la conversione dell'ospedale San Giovanni Bosco, che non è più un Covid Center, si attende entro la prossima settimana anche la riattivazione del suo pronto soccorso. Per il momento, l'unico ospedale che continuerà ad assistere esclusivamente ammalati di Covid sarà il Loreto Mare

© RIPRODUZIONE RISERVATA