Vendeva cagnolini per strada ad Agnano: denunciato per ricettazione e maltrattamento

Cagnolini venduti in strada ad Agnano
Cagnolini venduti in strada ad Agnano
di Gennaro Pelliccia
Domenica 26 Novembre 2017, 16:14
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Dopo una serie di indagini condotte da Antonio Colonna, responsabile del nucleo di Guardie Zoofile di “Fare Ambiente” e autore del contenitore di denuncia “Zoocrime.it” su cui sarà presto disponibile il video dell’attività svolta, ieri pomeriggio, in collaborazione con gli agenti della sezione di Napoli, Pasquale di Pasquale e Ciro D’Alessio,  è stato denunciato C.S. 42 anni di Marano perché sorpreso a vendere cagnolini in violazione di ogni norma.
 

I cuccioli erano rinchiusi in due scatoloni tra proprie feci e urine e stavano per essere venduti, in mezzo alla strada,  alla rotonda dell'uscita della tangenziale di Agnano, ad una coppia di giovani, privi di microchip e in condizioni di salute precarie.  Due persone sono state denunciate (una è l’intestatario del veicolo utilizzato per commettere il reato) per ricettazione, poiché gli animali potrebbero essere frutto di contrabbando, e per maltrattamento e vendita illecita di animali da compagnia; sequestrato il veicolo perché privo di copertura assicurativa nonché mezzo per commettere i reati ipotizzati.

I cagnolini sono stati affidati provvisoriamente ad un centro autorizzato per le prime cure del caso e saranno sottoposti ad ulteriori accertamenti sanitari. Sarà fatta luce anche sulla loro provenienza.
 
 

«Questo ennesimo episodio rappresenta una piccola tassera di quello che è il mosaico del fenomeno illegale di contrabbando e commercio di cuccioli, - commenta Antonio Colonna -  un fittissimo sottobosco di persone che, introducendo in Italia migliaia di cuccioli di contrabbando, nascosti nella pancia di automobili e veicoli del tutto anonimi (per ogni carico di importazione autorizzata di 100 cuccioli ne entrano almeno 20 volte di più in modo del tutto occulto, per poi, nella migliore delle ipotesi, essere microcippati e venduti come cani nati in Italia), pongono in commercio i piccoli cani strappati alle madri prematuramente e dunque deboli e spesso malati, alimentando un giro di affari di mezzo miliardo di euro l’anno, sempre più in crescita, sviluppando metodologie criminali al pari di altri fenomeni criminali che arrivano anche al riciclaggio del denaro sporco.
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