Vico Equense si mobilita per accogliere i rifugiati ucraini, alloggi nell'ex seminario diocesano

Chiesa dell'Annunziata e ex seminario Vico Equense
Chiesa dell'Annunziata e ex seminario Vico Equense
di Massimiliano D'Esposito
Venerdì 18 Marzo 2022, 10:30
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Si chiama «TendiAmo la mano», il progetto avviato dall’Unità pastorale di Vico Equense, presieduta da don Ciro Esposito, che prevede l’accoglienza di nuclei familiari provenienti dall’Ucraina. Le parrocchie della città della Costiera sorrentina hanno fatto richiesta di alloggio, per le famiglie rifugiate, presso l’ex seminario di Vico Equense e l’arcivescovo, monsignor Francesco Alfano, ha approvato sin da subito l’idea progettuale. Le famiglie saranno ospitate presso il secondo piano della struttura.

«Siamo operativi da lunedì scorso e sin da subito si è attivata una forte rete territoriale – racconta Gianluigi Persico, responsabile del progetto e vice parroco della chiesa dei Santi Ciro e Giovanni –. Grazie all’aiuto di operai e parrocchiani stiamo allestendo tutto il piano per dare massima autonomia alle famiglie. Avranno a disposizione una lavanderia, una cucina ed una stanza giochi per i più piccoli, desideriamo offrire loro un’ambiente indipendente, che possa favorirli nel ricreare quel nucleo familiare di cui hanno bisogno».

L’iniziativa è sostenuta dalle parrocchie di Vico Equense. Al momento è già presente sul territorio una famiglia di 5 persone che entrerà in casa proprio questo weekend.

L’unità pastorale di Vico Equense, per la gestione progettuale e le successive accoglienze è in costante collegamento con la Caritas Diocesana ed il direttore don Mimmo Leonetti.

«La città di Vico Equensedeve fare la sua parte costruendo ponti di accoglienza e di pace - esorta il sindaco Giuseppe Aiello -. Di concerto con le parrocchie del territorio, tutti i cittadini che vorranno mettere a disposizione abitazioni, posti letto e tutto il necessario per la prima accoglienza, possono inviare una mail all’indirizzo parrocchiasanticiroegiovanni@gmail.com comunicando la propria adesione». 

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