Violenza sulle donne 8 marzo 2024: «In fuga con tre figlie da un marito orco grazie ai volontari ora siamo in salvo»

Maria era arrivata in Italia sperando di trovare una condizione di vita migliore, poi l'inferno

«In fuga con tre figlie da un marito orco grazie ai volontari ora siamo in salvo»
«In fuga con tre figlie da un marito orco grazie ai volontari ora siamo in salvo»
di Giuliana Covella
Giovedì 7 Marzo 2024, 23:00 - Ultimo agg. 8 Marzo, 17:35
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«Qui insieme alle mie tre bambine ho ripreso a sperare». Così Maria (il nome è di fantasia), 30 anni, di nazionalità asiatica, commenta il suo percorso di fuoriuscita dalla violenza grazie ai volontari dell’associazione Spazio Donna Odv, che da due anni ha in gestione a Gianturco un immobile avuto in comodato d’uso gratuito da Poste Italiane. Qui infatti, grazie a un percorso protetto, le ospiti ritrovano serenità e autonomia. Maria era arrivata in Italia sperando di trovare una condizione di vita migliore.

Invece si è ritrovata in un inferno: picchiata e umiliata dal marito, già madre di due bambine, dopo un lungo calvario la donna si è rifugiata presso la casa gestita da Spazio Donna, dove è stata accolta e ha dato alla luce la terza figlioletta. Ora grazie ai volontari è riuscita a ricostruirsi una vita. «Sono arrivata a Napoli con mio marito 10 anni fa - racconta - e abbiamo preso in affitto un monolocale. Dopo un anno è nata Flavia, la primogenita e l’anno successivo la sorellina Fabiana».

All’inizio l’uomo si arrangiava con lavori saltuari, mentre la moglie con il supporto della madre che badava alle nipotine, ha trovato un’occupazione part-time. «Le cose tra noi non andavano bene - continua Maria - a lui non piaceva stare qui, aveva difficoltà a integrarsi e a trovare un impiego stabile ed era spesso violento con me e le nostre figlie. Fino a quando non ce l’ho fatta più a resistere e ho chiesto la separazione». Il tribunale, avendo accolto la richiesta della donna, ha assegnato a lei e alle sue piccole l’abitazione in cui vivevano, chiedendo all’uomo di allontanarsene. «Anche quando è arrivato il provvedimento del giudice, mio marito non ha voluto andar via. Ci ha reso la vita impossibile, io e le bambine avevamo paura di lui e un giorno abbiamo lasciato casa, nonostante io fossi incinta di otto mesi. Grazie all’aiuto di un’amica poi mi sono rivolta al centro anti violenza di Napoli che ha subito contattato Spazio Donna: in questa casa bella e accogliente, dopo un periodo di paura e oppressione, ho ripreso a respirare. Sono molto grata a Poste Italiane e all’associazione - conclude -. Grazie a loro a dicembre ho potuto far nascere Claudia senza il timore che qualcuno le facesse del male».

Un progetto partito due anni fa, quando Poste Italiane ha donato 10 strutture in diverse città d’Italia ad associazioni e centri antiviolenza per garantire un aiuto concreto alle vittime.

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A Napoli uno di questi immobili è stato dato in comodato d’uso gratuito all’associazione Spazio Donna, che lo ha utilizzato per accogliere donne sfuggite a una vita di violenze e soprusi che stanno recuperando la loro autonomia, anche grazie a un lavoro che le renda di nuovo indipendenti economicamente. «Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti - dice Antonio Napolitano, responsabile Polo immobiliare sud Italia di Poste Italiane - Sapere che questa struttura è servita e servirà ancora ad aiutare donne in grave difficoltà ci riempie d’orgoglio. Contribuire a progetti dal valore sociale così rilevante per noi è un privilegio». «In questi due anni - aggiunge Alba Bianconi, presidente Spazio Donna - sono diverse le donne in condizioni di difficoltà e di pericolo che hanno trovato conforto in questa casa, ma è soprattutto Maria a rappresentare appieno il senso del progetto». In sinergia con l’associazione Piano Terra, Spazio Donna ha affrontato al fianco della 30enne i primi mesi della neonata, reinserendo a scuola Flavia e Fabiana, di 9 e 8 anni, accompagnando la loro mamma alle visite mediche per sé e la piccina e fornendole tutto il necessario per una crescita sana. Grazie ad un intervento risolutivo del tribunale a gennaio è tornata casa sua, dove sta riorganizzando la propria vita e quella delle sue bimbe con l’aiuto della nonna, lasciando il suo posto nell’immobile a una nuova donna bisognosa d’aiuto.
 

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