Corteo degli studenti, la denuncia: «Violenza di genere nelle scuole»

la manifestazione inizia da piazza 5 Maggio alle ore 10

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di Rossella Liguori
Giovedì 7 Marzo 2024, 17:36
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Sradicare la violenza di gente anche nelle scuole, preparare un documento transfemminista, fare formazione ed informazione sulla questione femminista. Sono alcune delle linee che l’Unione degli studenti di Sarno porta in piazza domani 8 Marzo. Un corteo da piazza 5 Maggio alle ore 10 e momento di confronto e approfondimento.

Poi, si raggiungerà Salerno per accodarsi alla manifestazione organizzata con la collaborazione di diverse realtà salernitane e di provincia.

«Alla fine del corteo - ha evidenziato l’Unione degli studenti - si invierà un Documento transfemminista alle dirigenze del territorio, contenente le rivendicazioni che come studenti e studentesse abbiamo sui luoghi della formazione e la questione transfemminista.

Riteniamo necessario esprimerci riguardo la tematica, siccome la nostra opinione riguardo a cosa serva effettivamente per abolire le discriminazioni si discosta da quella delle istituzioni. Riconosciamo degli strumenti a nostra disposizione, come codici anti-molestie, carriere alias, tampon-box e non solo, però nessuno di questi è attualmente riconosciuto in alcuna scuola di Sarno».

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«Ci si ricorda del femminismo solo quando accade un femminicidio di eco mediatico - sottolinea Domenico Fortunato, studente del quinto anno del Liceo Linguistico Tito Lucrezio Caro a Sarno e responsabile organizzativo dell’unione degli studenti Sarno-  il resto dell’anno i primi a reprimere e a fare violenza sono gli stessi docenti e presidi. Non si può immaginare di sradicare la violenza di genere senza prima eliminare ciò che è marcio in questa società escludente, elitaria e che vuole zittirci. Il femminismo lo si applica nella vita, non lo si fa inviando circolari o vedendo film banalizzanti sulla questione».

«Come studenti e studentesse - ha spiegato Daria Sosto Archimio, studentessa del terzo anno del Liceo Classico Tito Lucrezio Caro di Sarno e membro dell’esecutivo dell’unione degli studenti Sarno- viviamo il disagio di vivere una scuola violenta e performativa. Non crediamo in questo sistema d’istruzione che vede la punizione come mezzo educativo, bensì crediamo che se si vuole raggiungere una società femminista bisogna innanzitutto partire da queste radici escludenti e marginalizzanti»

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