Policlinico Federico II di Napoli, c’è l’intesa per il pronto soccorso: «Ecco il documento»

Ancora da chiarire se sarà di I o II livello resta l’incognita sui tempi di realizzazione

Il Policlinico
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di Ettore Mautone
Martedì 5 Marzo 2024, 23:52 - Ultimo agg. 7 Marzo, 07:36
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È nero su bianco il nuovo protocollo d’intesa che regolerà, per il prossimo triennio, i rapporti tra la Regione e l’Università Federico II. L’intesa giunge a distanza di oltre quattro anni dalla scadenza del precedente accordo e segna una svolta storica per la sanità regionale. La prima novità è che il pronto soccorso si farà: il Dea (Dipartimento di accettazione e urgenza) reclamato per qualificare l’assistenza dei policlinici nell’ambito della rete dei pronto soccorso, è oggi un’esigenza esistenziale per colmare un buco insanabile anche per le attività formative, in particolare per le scuole di specializzazione, altrimenti fuorilegge. «Per i Policlinici non c’è futuro senza il pronto soccorso» avverte Maria Triassi, ex presidente della scuola di Medicina, docente di Igiene e direttore del Dipartimento di Sanità pubblica. Proprio lei in questi anni è stata il vero motore della svolta: «L’alternativa sarebbe una lenta agonia - aggiunge - non c’è più la sostenibilità per una grande struttura come il policlinico senza il pronto soccorso. I costi sarebbero superiori ai ricavi e alla produzione in termini di prestazioni, senza contare i gravi risvolti negativi sulla formazione delle nuove leve. Anche perché con il Pnrr la cronicità sarà spostata sulle strutture territoriali. Le grandi strutture ospedaliere devono dunque rafforzare la propria peculiarità di centri di alta specialità e di eccellenza».

La previsione del pronto soccorso è inserita all’articolo 11 del documento nell’ambito della definizione del ruolo che l’azienda ospedaliera universitaria andrà a ricoprire. Non è ancora chiaro se il Dea sarà di I o di II livello (rispettivamente di media e di alta complessità) ma il Policlinico ha le potenzialità per arrivare a essere un pronto soccorso completo per la presenza di tutte le discipline mediche e chirurgiche. Incognite permangono sui tempi di realizzazione non esistendo ancora un cronoprogramma definito dei dettagli che seguirà però la fase successiva all’adozione del progetto inserito nell’atto aziendale. Di certo, poi, c’è l’imminente apertura della prima accettazione centralizzata del trauma center ortopedico ormai alle battute finali e il potenziamento della struttura delle altre reti tempo dipendenti già funzionanti (per ictus e infarto). Al fine di integrare in maniera unitaria la didattica, la ricerca innovativa e l’assistenza sanitaria è stabilita inoltre l’afferenza all’Azienda ospedaliera universitaria Federico II degli ambulatori medici e chirurgici del nuovo complesso di Scampia, attualmente sede dei corsi di laurea triennale e magistrale delle professioni sanitarie.

La prima conseguenza del nuovo protocollo d’intesa sarà una maggiore capienza per le assunzioni di personale: non solo medici ma anche e soprattutto infermieri, tecnici e personale laureato di supporto che in questi anni sono andati progressivamente in pensione e che la Regione Campania ha potuto rimpiazzare solo al 25 per cento in quanto si tratta di personale prevalentemente universitario. Turn-over che invece tornerà a essere completo con la firma del nuovo protocollo d’intesa. Un grande slancio lo avranno anche gli investimenti tecnologici potendo il policlinico attingere a tutti i fondi, del Pnrr e non solo, destinati a questa funzione.

«La bozza del protocollo d’intesa è ora alle battute finali - conferma il rettore Matteo Lorito - dopo un lungo lavoro di limatura preliminare che ha visto impegnata soprattutto una Commissione sul versante universitario di cui ha fatto parte Maria Triassi e dove oggi siede il suo successore Giovanni Esposito. Le modifiche rispetto al precedente assetto sono importanti e prevedono una partecipazione dell’università alla programmazione e, rivedendo la programmazione regionale, di rafforzare il Dea. L’allineamento è stato progressivo e oggi non ci sono più ostacoli. La commissione sta valutando gli ultimi dettagli. Poi il documento sarà sottoposto agli organi dell’Ateneo e arriverà alla mia firma lungo questo percorso. Un protocollo molto simile al nostro è stato appena sottoscritto a Salerno. Si tratta possiamo dire di una svolta anche per il personale e le tecnologie per le quali arriveranno nuove risorse». 

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Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Giovanni Esposito che da presidente della scuola di Medicina che ora guida la Commissione mista tra legali e accademici che hanno messo a punto il documento. «Ora è atteso il via libera della Scuola del Consiglio e del Senato accademico, passaggi già calendarizzati». «Stiamo lottando da anni - sottolinea il leader della Cisl Funzione Pubblica di Napoli, Luigi D’Emilio - per raggiungere questo obiettivo e ora finalmente siamo in dirittura d’arrivo. Vigileremo costantemente affinché il percorso burocratico si chiuda senza ulteriori perdite di tempo visto che sono passati 14 mesi da quando il Consiglio regionale ha deciso la trasformazione delle aziende ospedaliere universitarie. Siamo pronti a mettere in campo ogni iniziativa per contrastare eventuali posizioni contrarie che puntassero alla difesa dei piccoli privilegi di cui hanno goduto in tutti questi anni gli universitari. L’intesa consentirà di aprire i pronto soccorso aumentando l’offerta dell’emergenza urgenza, utilizzando i 700 posti letto tuttora fermi tra il primo e il secondo policlinico e sbloccando le assunzioni».