Donna fa arrestare il marito violento a Portici: «Cinque anni d'inferno, denunciate al primo schiaffo»

Donna fa arrestare il marito violento a Portici: «Cinque anni d'inferno, denunciate al primo schiaffo»
di Francesca Mari
Martedì 4 Ottobre 2022, 07:05 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 08:04
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«Come può un amore profondo trasformarsi in un film horror? Mio marito non solo ha usato nei miei confronti ogni tipo di violenza, al di là di ogni possibile immaginazione, ma è arrivato a farlo davanti ai nostri figli piccolissimi. Ora che è stato arrestato sono comunque molto scossa, ho paura che mi faccia seguire e ammazzare. Spero di svegliarmi da quest'incubo, ma voglio raccontare la mia storia per dare un messaggio alle altre donne. Non fate come me, non dategli mai una seconda possibilità. Denunciate al primo schiaffo: non è amore, ma malattia». Maria Grazia I. ha 36 anni e giovedì scorso suo marito 40enne, tossicodipendente, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Portici, maresciallo Stefano Casaccio, dopo cinque anni di inferno. Ora, con i suoi bimbi di 5 e un anno, devastata, ha trovato riparo a casa della madre, ma l'incubo che ha vissuto continua a perseguitarla.

Tutto, come spesso in questi casi, è partito come una favola. «Ci siamo conosciuti nel 2015 sul lavoro. È stato il classico colpo di fulmine:passioni e progetti in comune.

Ci siamo sposati dopo un anno e mezzo, io ero in attesa del primo figlio», racconta Maria Grazia. È allora che comincia l'incubo. «Scoprii nel mobiletto del bagno alcune bustine contenenti polvere bianca: era cocaina. Andai su tutte le furie e gli chiesi spiegazioni, ma lui si arrabbiò e cominciò a strattonarmi, minacciarmi di morte, insultarmi. Io cominciai a capire anche perché non contribuiva alle spese di casa, inventava solo scuse e menzogne. Dopo una lite mi sferrò un calcio sotto la pancia, ero al settimo mese di gravidanza». Poco tempo dopo, la giovane donna partorì con un cesareo d'urgenza e una grave emorragia, fu salvata per miracolo ma le cose a casa non cambiarono. Lui era irascibile, si adirava per futili motivi e continuava a usare violenza contro la moglie. Poi si pentiva e piangeva dicendo di amarla e di voler essere un buon padre. «Coinvolsi anche i suoi genitori - prosegue la donna - ma non sono stati mai collaborativi. Mia madre, vedova, si era trasferita a casa nostra e si occupava di noi anche dal punto di vista economico. Nel 2018 io scoprii di avere un cancro e dovevo tenere un catetere venoso fisso nel braccio. Una volta me lo strappò, quasi. Mi dividevo tra cure oncologiche, bambini e difficoltà economiche ma lui continuava ad essere assente o, se in casa, a non controllare i suoi scatti d'ira. Così, con la sua famiglia, decidemmo di affidarlo alle cure di una comunità in cui rimase per sei mesi. Al ritorno lo riaccolsi in casa, sembrava un'altra persona: lavorava, contribuiva, era amorevole. Ma durò poco. Cominciarono a sparire oggetti di valore, riprese a picchiarmi e a minacciarmi: Ti squaglio nell'acido, mi diceva. Così chiamai i carabinieri e raccontai tutto. Lui andò a stare dai suoi».

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Maria Grazia ritrova un po' di serenità, ma durante il Covid il marito si rifà vivo e lei cede nuovamente, vuole dagli un'altra opportunità. Nel 2021 nasce un altro figlio, ma la situazione degenera. «Un notte scoprii dietro ad alcuni divanetti bottigliette e sostanze di ogni tipo: cocaina, crack, marijuana. Glielo dissi, diede di matto. Mi sbatté contro il muro e mi violentò, lasciandomi in una pozza di sangue. Chiamai i carabinieri e intervennero subito, ma lui era scappato. Scattò il Codice Rosso, ma lui pur da lontano continuava a vessarmi: Farò dei ciondoli con le dita dei nostri figli, mi scriveva, Ti seguo, ti sgozzerò come un maiale. Con il mio avvocato Amedeo Cirenza presentammo denunce integrative, si è aggravata la misura cautelare e lo hanno arrestato il 29 settembre. Non posso che ringraziare i carabinieri di Portici, con il maresciallo Stefano Casaccio, la Procura di Napoli e i centri antiviolenza di Napoli e Caserta. Con le nuove leggi noi vittime di violenza siamo meno sole. Ma dobbiamo denunciare, subito, senza paura e senza tentennamenti. Smettiamola di essere amorevoli, gli uomini violenti non cambieranno mai». 

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