Whirlpool, l'ultima fumata nera:
«Azienda irremovibile, non si riapre»

Whirlpool, l'ultima fumata nera: «Azienda irremovibile, non si riapre»
Mercoledì 28 Aprile 2021, 17:52 - Ultimo agg. 29 Aprile, 07:11
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«Non vogliamo creare false aspettative, non abbiamo intenzione di far ripartire la produzione di lavatrici a Napoli nè nessun altra produzione. L'azienda non cambia posizione rispetto allo stabilimento di Napoli». Così, a quanto si apprende da presenti all'incontro, la multinazionale americana, Whirlpool, ribadisce la posizione al tavolo Mise. La decisione sul sito di Napoli, avrebbe detto ancora Carmine Trerotola, direttore relazioni industriali di Whirlpool, è quella presa il 31 maggio del 2019: «Il sito è insostenibile per l'azienda che è pronta a sostenere altri progetti supportandoli nei loro piani industriali».

«Whirlpool ha presentato i risultati del primo trimestre in Europa, riferendo una crescita a doppia cifra dei ricavi, il rafforzamento della posizione nei Paesi chiave e un significativo miglioramento della marginalità anno su anno per il terzo trimestre consecutivo. A fronte di questa dichiarazione è sempre più incomprensibile la scelta dell'azienda di lasciare il sito di Napoli». Così in un comunicato congiunto Fim, Fiom e Uilm, al termine del tavolo in videoconferenza convocato dal Mise, al quale hanno preso parte anche i rappresentanti dell'azienda. «È necessario comprendere - prosegue la nota - le prospettive industriali del gruppo in Italia vista la scadenza del piano al 31 dicembre prossimo. Per questa ragione abbiamo richiesto l'immediata convocazione del tavolo in cui venga illustrata la strategia industriale del gruppo per il nostro Paese. Al governo, che al tavolo ha dichiarato l'impossibilità di far cambiare idea all'azienda sulla chiusura del sito di Napoli, chiediamo l'intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi, che deve richiamare la proprietà americana alle sue responsabilità, impedendo alla multinazionale di smantellare gli stabilimenti italiani».

Fim, Fiom e Uilm, fanno sapere inoltre che si riuniranno in coordinamento nazionale martedì 4 maggio, per decidere le iniziative di lotta a sostegno della vertenza. 

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