Ztl centro storico di Napoli, multe pazze per 16 milioni: i più tartassati sono i riders

Ztl centro storico di Napoli, multe pazze per 16 milioni: i più tartassati sono i riders
di Paolo Barbuto
Sabato 12 Settembre 2020, 10:03 - Ultimo agg. 14:49
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I tartassati dall'area pedonale a sorpresa del centro antico si stanno organizzando: andranno a protestare davanti al Palazzo del Comune e con loro ci sarà anche l'avvocato che sta preparando una gigantesca class action.

È successo che a giugno, per favorire la ripresa del commercio, la ztl del centro storico è stata trasformata, di sera, in un'area pedonale in modo da consentire la concessione di suolo pubblico per piazzare sedie e tavolini. L'avvento dell'area pedonale però ha riscritto le regole di circolazione in una zona nella quale, da decenni, tutti sapevano che di sera c'erano possibilità di passare e nelle quali circolare con le due ruote era sempre possibile. Invece, con la novità in vigore, dalle 19 alle sette del mattino nessuno può circolare, solo che in pochi l'hanno saputo, anche perché i segnali stradali sono stati piazzati in luoghi poco visibili e soprattutto perché non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale sulla vicenda.
 

 

Così è successo che ognuno è passato liberamente, ignaro del fatto che una telecamera riprendeva ogni passaggio e segnalava la targa per far arrivare una multa al trasgressore. Era il sei di giugno, le multe sono iniziate ad arrivare all'inizio di settembre. Solo per i mesi di giugno e luglio ne sono state rilevate più di 170mila, ogni contravvenzione ha un valore di 95 euro, il totale delle multe elevate nell'area pedonale a sorpresa supera i sedici milioni di euro.

Ma il vero problema sta nel fatto che le multe sono state comminate a un ristretto numero di persone: residenti, commercianti, lavoratori, tutta gente che frequenta quotidianamente il centro storico e lo ha sempre fatto in orari in cui prima era consentito. Così a casa di quelle persone ogni giorno bussa il postino e consegna una o più multe, c'è chi ne ha già ricevute quattordici, chi se ne aspetta almeno quaranta, si tratta di mazzate economiche che quasi nessuno può permettersi di affrontare.

Così è stata creata una pagina Facebook che sta raccogliendo lamentele e adesioni a una manifestazione di protesta sotto palazzo San Giacomo alla quale parteciperà anche un legale che ha già preparato gli atti per una clamorosa class action.
 
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A pagare il prezzo più alto (in ogni senso) sono i lavoratori. Ieri il rider Andrea, uno di quei ragazzi che consegna cibo per una importante organizzazione nazionale, ci ha raccontato la sua odissea: «Io ogni sera entro ed esco almeno dieci volte dal centro antico: l'ho sempre fatto con tranquillità perché gli scooter avevano la possibilità di passare. Ora iniziano ad arrivarmi le multe, per adesso quattro riferite alla stessa serata. Io guadagno tre euro per una consegna, mi chiedono di pagarne 95 per una multa, sono distrutto. E nella mia stessa situazione ci sono almeno altri venti ragazzi che fanno il mio stesso mestiere».

È disperato anche Flavio che ha messo sul tavolo tutte le multe ricevute: «Sono disoccupato, la sera vado a trovare la mia ragazza a via Tribunali. Iniziano ad arrivarmi multe a ripetizione ma io non sapevo che le regole erano cambiate. Non so cosa fare, il mio avvocato mi suggerisce di pagare ma io non ne ho le possibilità».

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A lamentarsi, oltre ai residenti che spiegano di aver sempre avuto i permessi per transitare e adesso si vedono multati, sono anche i commercianti. A via Mezzocannone ha aperto da qualche mese Mmescà, locale nel quale Dario Picciafoco, poco più di trent'anni, ha investito tutto: «Dovevo inaugurare a marzo, ho fatto debiti per il mio sogno. Il lockdown mi ha bloccato, ho aperto a giugno con sofferenza e difficoltà, rispetto tutte le norme, evito assembramenti e tengo la musica bassa per non disturbare i vicini che, infatti, mi stimano. Adesso scopro che sta per travolgermi uno tsunami di contravvenzioni. Se superano i duemila euro io credo che non potrò pagare e andrò al fallimento».

Il vicesindaco Enrico Panini spiega che per i residenti una soluzione è vicina: «Ci segnaleranno i dati di auto e ciclomotori e le multe saranno annullate. Per quelle già consegnate, però, i cittadini dovranno pagare le spese di notifica», si tratta di 14 euro a multa.

Anche per le istanze di riders e commercianti il vicesindaco promette interventi: «Chiederò agli uffici tecnici di studiare una soluzione per evitare che quelle multe vengano pagate.
Se c'è una possibilità di farlo, all'interno delle norme, lo faremo immediatamente. Ma bisogna studiare i regolamenti, non posso sbilanciarmi se non con la promessa che ci proveremo ad ogni costo». 

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