Napoli, effetto Alberto Angela: a Santa Luciella visite raddoppiate

Napoli, effetto Alberto Angela: a Santa Luciella visite raddoppiate
di Paolo Barbuto
Martedì 28 Dicembre 2021, 10:42 - Ultimo agg. 12:04
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Per guardare la trasmissione di Alberto Angela, i ragazzi di Respiriamo Arte si sono incontrati la sera di Natale, e hanno pianto.

Otto anni fa hanno deciso di far rivivere la chiesa di Santa Luciella, hanno lottato, hanno cercato fondi, risistemato la struttura cadente e infine l'hanno aperta alle visite. La passione dei quattro giovani napoletani ha contagiato anche Alberto Angela che nella sua notte napoletana, tra le eccellenze della città, ha inserito anche Santa Luciella. La sera di Natale i ragazzi guardavano la tv e piangevano di gioia, la mattina seguente quando sono andati a riaprire il loro scrigno di arte e cultura incastrato fra San Gregorio Armeno e San Biagio dei Librai, hanno trovato una folla di visitatori ad attenderli.
Gli ingressi sono raddoppiati: «È l'effetto-Angela che ci ha travolti e non stiamo nella pelle per la felicità».

Le prenotazioni sono cresciute a dismisura, la gente che aspetta di scoprire i segreti di Santa Luciella è sempre di più. Turni di mezz'ora a gruppo: si entra in pochi per evitare affollamenti, dopo ogni visita c'è la sanificazione, poi può entrare il gruppo successivo. Ma non c'è soluzione di continuità, le persone non smettono di accalcarsi nel vicoletto che porta lo stesso nome della chiesa e un tempo era solitario mentre oggi è travolto dai turisti.

I protagonisti di questa storia sono quattro giovani laureati napoletani che nel 2013 si sono riuniti in un'associazione Respiriamo Arte, il nome l'ha dato il presidente, Massimo Faella che un giorno s'è indignato perché la sua città, bella e abbandonata, non doveva essere costretta a respirare smog e malavita: «Comprai un libro che raccoglieva tutte le pagine di un'inchiesta del Mattino sulle chiese abbandonate di Napoli.

Mi venne una gran rabbia. L'articolo su Santa Luciella si concludeva con un appello: ...basterebbe l'intervento di qualcuno, di un'associazione, per restituire questo pezzo di storia alla città. Decisi che quell'associazione l'avrei creata io e avrei salvato Santa Luciella».

Così Massimo Faella ha incastrato in quest'avventura Francesca Licata, Angela Rogliani e Simona Trudi, giovani come lui, appassionate e folli come lui. Hanno lottato per ottenere la concessione della chiesetta, famosa perché contiene il teschio con le orecchie, hanno chiesto aiuto a chiunque per provare a restaurarla e hanno trovato sulla loro strada il Pio Monte della Misericordia che ha contribuito ai primi e poderosi aggiusti, poi sono riusciti a riaprire la chiesa e, con pazienza, l'hanno proposta ai turisti.

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Pian piano Santa Luciella è diventata popolare, poi è arrivato il ciclone della tv: «Sulla nostra strada ci sono tre pietre miliari: il Mattino che ha pubblicato l'inchiesta che ci ha fatto scoprire la chiesa, il Pio Monte della Misericordia che ci ha aiutato a restaurarla e adesso la Rai con Alberto Angela che ci ha dato infinita notorietà. Ad ognuno diciamo grazie perché non avremmo raggiunto nessun traguardo senza il contributo di chi ci ha spinto e sostenuto», Faella è emozionato.

Ma l'emozione, invece, viene ascoltando le sue parole e quelle di Angela, Simona e Francesca: spiegano di aver fatto quel che potevano, non si rendono conto di aver fatto qualcosa di immenso, di aver tracciato la strada per tanti giovani napoletani, di essere già un punto di riferimento per chi crede che la città possa davvero cambiare.

Nel frattempo dal giorno della prima visita, il 5 aprile del 2019, le cose sono cambiate. I quattro ragazzi oggi hanno già la possibilità di offrire lavoro ad altre dieci persone che si alternano all'accoglienza e alla biglietteria nei giorni di maggiore afflusso, continuano a cercare sostegno per continuare il restauro della chiesetta, trascorrono ore ed ore a raccontare la storia di quel luogo antico e un po' magico, e sono anche protagonisti di una nuova avventura stupefacente. Hanno stretto un accordo con la onlus La Scintilla e hanno formato quattro ragazzi disabili, Igor, Ernesto, Cristina e Alfonso i quali un giorno alla settimana diventano guide e raccontano Santa Luciella ai turisti. Ecco, quest'ultimo dettaglio è determinante per comprendere: i ragazzi di Respiriamo Arte respirano anche passione, coinvolgimento, condivisione, sostegno, entusiasmo. E se in una sola notte hanno raddoppiato il numero di visitatori è perché lo meritano. Davvero.
 

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