Una delle sfide centrali del futuro per l'Ordine degli ingegneri è valorizzare ulteriormente le competenze dei propri iscritti, a vantaggio della collettività. E' quanto emerso dalla tavola rotonda che ha aperto a Napoli le celebrazioni del centenario dell'Albo nazionale degli ingegneri, istituito nel 1923. La cerimonia si è svolta nel Centro Congressuale del Complesso Monumentale di Donnaregina.
«Fieri del Passato, Concentrati sul Presente, Progettiamo il Futuro»: è stato il tema dell’evento organizzato dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Napoli, presieduto da Gennaro Annunziata.
La giornata si è aperta con una tavola rotonda sul futuro della rappresentanza ordinistica. Gennaro Annunziata ne ha discusso con il presidente nazionale degli ingegneri, Domenico Perrini, con i colleghi al vertice degli altri Ordini campani e con il coordinatore della Rete delle professioni tecniche, Armando Zambrano.
Gli Ordini, è stato ribadito, non sono organismi sindacali. Ad essi spetta garantire l'adeguato livello professionale dei loro iscritti nei confronti della committenza, pubblica e privata, quindi della collettività. Attualmente si registra un sensibile divario tra coloro che conseguono la laurea in ingegneria e coloro che poi si iscrivono all'Ordine. Divario che può essere colmato rendendo la laureaa abilitante alla professione, con un tirocinio mirato e professionalizzante.
Altro obiettivo importante, sottolineato da Armando Zambrano durante la tavola rotonda, è diffondere la procedura di certificazione delle competenze degli iscritti: ulteriore garanzia per la collettività.
«Sfide» è stata la parola chiave della manifestazione, che ha caratterizzato anche le altre sessioni dei lavori, con relazioni tecniche dedicate, rispettivamente, al settore civile, al settore industriale e al settore dell'informazione.
«Abbiamo progettato questo evento ,sottolinea il presidente dell'Ordine di Napoli, Gennaro Annunziata, come una riflessione sul presente e il futuro della professione, senza dimenticare la tradizione del nostro passato, una tradizione che ci onora e che ci impegna e che ha visto proprio qui a Napoli, oltre due secoli fa, la nascita della prima scuola d'ingegneria d'Italia».