Napoli, Girolamini senza pace: lite sul grande restauro

Napoli, Girolamini senza pace: lite sul grande restauro
di Giovanni Chianelli
Martedì 2 Aprile 2019, 07:00
3 Minuti di Lettura
Dai libri ai cantieri, i Girolamini sono senza pace. Oggi si delinea lo scontro istituzionale: da una parte la direzione del complesso e il polo museale della Campania, dall'altra la soprintendenza. Motivo del contendere gli interventi di restauro della Biblioteca che sono in partenza, anche se non si conosce ancora la data di inizio dei lavori e che potrebbero portare a una chiusura, parziale o totale, della preziosa struttura già tristemente al centro delle cronache.

Lavori piuttosto importanti che coinvolgeranno le sale, con restauri, adeguamento e ridefinizione degli uffici e delle postazioni operative per il personale, e poi, il rifacimento degli impianti e la realizzazione di nuovi servizi al pubblico come il bookshop, caffetteria, ludoteca, servizi igienici, ascensori e foresteria, tutti pensati nella aree di minor valore storico del sito, spesso compromesse da interventi degli ultimi 30-40 anni, dove potrebbe nascere un centro polifunzionale destinato all'arte.
 
Alcuni giorni fa è partita una lettera alla procura della Repubblica da parte del polo museale, sottoscritta dalla direzione dei Girolamini. Nella nota si legge che è «indispensabile concordare modalità, cronoprogramma e condizioni specifiche» per l'esecuzione dei lavori. L'obiettivo è la continuità delle attività:«Si chiede di mantenere fruibili alcune parti» durante i cantieri. Ovvero la Biblioteca stessa, la Quadreria, gli archivi, gli uffici della direzione e la Scuola di alta formazione della Federico II.

Ma soprattutto si cerca chiarezza sugli interventi per «renderli compatibili con quelli già avviati». Oggi, infatti, le misure che riguarderanno il complesso sono diverse. Alcuni lavori fanno capo al Grande Progetto Unesco, la ristrutturazione delle facciate su via Duomo e sulla piazza dei Giro lamini, oltre che al chiostrino cinquecentesco, il chiostro grande e la «congrega dei dottori»; altri interventi sono relativi alla ristrutturazione della chiesa, ed entrambi sono stati varati a rilento. Poi c'è il bando di 7.700.000 euro che fu redatto dalla soprintendenza Abap di Napoli e lanciato da Invitalia nel marzo del 2018 (la scadenza era a inizio maggio di quell'anno) col titolo «Valorizzazione del percorso di visita e restauro degli spazi monumentali del progetto». Da poco se lo è aggiudicato la cooperativa Archeologia di Salvatore Lucci.

«I lavori sono doverosi, ma vorremmo capire meglio come e quando saranno svolti», dice Vito De Nicola, il direttore del complesso. «Non c'è alcuna polemica da parte mia. Più che alimentare le perplessità proponiamo che durante l'intervento siano mantenute aperte le funzioni essenziali del complesso». Il rischio sarebbe una nuova lunga chiusura per il complesso e per la biblioteca, già pesantemente colpiti dal furto di volumi scoperto nel 2012: «Se non si concordano i lavori con un cronoprogramma che armonizzi i vari interventi si rischia una prolungata cessazione delle attività. Perché molto dipende da come si farà il restauro. Ancora non ho potuto vedere i progetti, non posso pronunciarmi» prosegue De Nicola.

Tra i timori della direzione c'è anche quella di vedere pregiudicata una mostra, in programma dal 16 aprile, che coincide con «la riapertura della Quadreria nella sua nuova sistemazione» come recita la comunicazione. All'evento è anche legata l'installazione di un'opera d'arte contemporanea che avrebbe come tema il libro. Infatti alla fine dell'esposto è richiamata l'esigenza di «salvaguardare il prezioso lavoro per il riordino al sistemazione delle sale dopo le note tragiche vicende, e proseguire nel difficile percorso di faticosa uscita dalla fase dell'emergenza conseguente alla devastazione della Biblioteca».

Ma in soprintendenza non sono stati graditi alcuni lavori, non autorizzati, già compiuti per questa mostra dal polo museale e si fa sapere che la chiusura, parziale o totale, dei Girolamini non può che essere legata alle necessità dei cantieri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA