Napoli, apre la “Tipografia Museo” alla chiesa di Santa Maria della Vittoria

Si realizza il sogno del tipografo del decumano superiore Carmine Cervone

Carmine Cervone
Carmine Cervone
domenica 15 giugno 2025, 15:33
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Alle volte i sogni si avverano. Carmine Cervone, il suo, lo cova da quasi 4 anni, da quando ha scoperto le bellezze della chiesa di Santa Maria della Vittoria all'Anticaglia, chiusa e tenuta in stato di abbandono da oltre 70 anni. Il tipografo del decumano superiore, che ha passato anni a raccogliere macchine tipografiche e a studiare questo mondo, sognava di restituirla ai napoletani come museo della tipografia.

Oggi, 15 giugno, questo sogno si avvera e Carmine apre le porte di quella chiesa, trasformandola nella “Tipografia Museo” dove ci si ritrova a compiere un vero viaggio nel tempo attraverso la narrazione delle macchine esposte, dalla più antica (pergamena e calamaio) alla più recente (il pc).

La mostra

Anche le immagini e le stampe sono protagonisti del viaggio. Alcuni di questi oggetti sono strettamente legati ai ricordi dei napoletani, come l’iconica “pedalina saroglia” presente nel film “Totò e la banda degli onesti”, nel quale compare anche la famosa pressa (“platina”), anch’essa esposta al museo, dentro la quale Totò chiude la mano a Peppino. 

 

E ancora abbiamo la linotype, l’invenzione che rivoluzionò la stampa, definita “ottava meraviglia del mondo” da Einstein, l’Albion, il grande torchio posto al centro della chiesa, le antiche lastre utilizzate per imprimere i caratteri, e tantissimi altri oggetti dall’enorme valore storico.

Il sogno di Carmine Cervone

A rendere tutto così speciale però, è proprio Carmine Cervone e il suo team con cui porta avanti il progetto. «Con tante difficoltà sono riuscito a fare della mia passione un lavoro, questa è stata la più grande vittoria», racconta.

«Chi viene qui, oltre a un museo, trova una tipografia in funzione - o almeno questo è l’obiettivo - che utilizza anche le macchine esposte» continua, «Dopo tutti questi anni di attesa, ho imparato ad aspettare, a costruire pian piano.

Anche giungere a questa apertura sembrava impossibile all’inizio, e invece…».

Il futuro è qui

L’evoluzione di questo museo unico è ben visibile in una piccola perla nascosta: una botola che dall’interno della chiesa conduce all’ipogeo. Questa zona è attualmente chiusa al pubblico, ma il piano è quello di renderla visitabile quando sarà messa in sicurezza. In fondo alla botola spicca una scritta bianca ben leggibile “FUTURO”, ad indicare ai visitatori il prossimo spazio che arricchirà la tipografia.

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