Napoli, riapre la chiesa di Santa Maria della Vittoria e Santissima Trinità all'Anticaglia

L'impegno del tipografo Cervone e le donazioni del Pio Monte Misericordia

L’interno della Chiesa. Sono in corsi i lavori di restauro
L’interno della Chiesa. Sono in corsi i lavori di restauro
di Vincenzo Cimmino
Domenica 10 Dicembre 2023, 14:06 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 08:00
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Si riaprono, dopo ben più di sessant’anni, le porte della chiesa di Santa Maria della Vittoria e Santissima Trinità all'Anticaglia. L’ex luogo di culto si trova nel cuore dei Decumani, dove via dell’Anticaglia diventa via Pisanelli e incontra via san Paolo.

La storia della chiesa si perde nelle trame del tempo. Ciò che è certo è che l’edificio come lo vediamo oggi risale all’epoca della Controriforma. La chiesa apparteneva all’arciconfraternita dei “Casadduogli”, l’antico termine napoletano che indica gli oliandoli.

Nel corso dei secoli l’edificio è stato al centro di numerosi restauri, che hanno portato al rifacimento in stucco della sua facciata, ma anche di numerose spoliazioni. Molti spazi in precedenza della cappella ora sono infatti di privati.

Ancora in corso il restauro di quelli rimanenti.

L’esterno è visibilmente caratterizzato dalla facciata stretta, austera, semplice, con un bel portale in piperno con timpano spezzato. Al centro del timpano si conserva ancora l’antico finestrone in due parti, sempre in piperno, inserito in una cornice arcuata e modanata.

L’interno presenta un unico spazio rettangolare di piccole dimensioni con un coro, un altare e degli spazi che anticamente dovevano contenere delle tele. Poco si è conservato, all’interno, di questo antico luogo, ma quanto resta deve essere tutelato e valorizzato. Questo è quello che pensa anche Carmine Cervone, artigiano tipografo che ha deciso, nel 2016, di iniziare l’iter per “adottare” l’edificio.

«L’idea di riaprire questa ex chiesa nasce quando il cardinale Sepe – dichiara Carmine Cervone – lanciò l’iniziativa di concedere queste chiese chiuse ad artisti, artigiani o coloro i quali ne avessero presa la gestione occupandosi, chiaramente, della manutenzione degli spazi e utilizzando gli immobili per scopi artistici e culturali che potessero essere di interesse pubblico. Sostanzialmente questo è rendere un servizio alla città. Anch’io ho fatto richiesta, nel 2016. Pian piano sono riuscito ad ottenere una risposta positiva e poi ho seguito l’iter con uffici della Curia per spiegare loro come intendevo gestire questi spazi».

La prima apertura straordinaria si è tenuta ieri. Ne seguirà un’altra oggi, 10 dicembre. L’occasione è data da una mostra organizzata negli spazi della chiesa. Al centro della manifestazione il lavoro di Cervone con il fumettista francese Christophe Mourey. Frutto della loro esperienza è il libro d'artista "Disegni di carattere", che celebra i dieci anni di collaborazione tra il pittore francese e il tipografo napoletano.

«La riapertura di oggi è inerente alla presentazione del libro e alla mostra – continua Cervone, artigiano tipografo – perché siamo in attesa dell’autorizzazione della Soprintendenza che ci permetterà di ospitare persone costantemente, firma che ci auguriamo di avere a breve per poter rendere fruibile sempre questo spazio».

I progetti per la chiesa sono molti. Cervone già è riuscito a recuperare un’altra stanza dell’immobile usata per anni come falegnameria. Quel locale, che stava per diventare un parcheggio abusivo per motorini, si è poi rivelato essere la sacrestia. La scoperta è fatta grazie al grande lavoro di studio portato avanti sulle antiche planimetrie.

Quel locale, una volta ricollegato alla chiesa, potrà fungere da workshop tipografico. Cervone, infatti, gestisce anche quello che lui si diverte a chiamare il più piccolo museo della tipografia al mondo. Museo che, in effetti, con i suoi 2 metri quadri di spazio, se non è il più piccolo al mondo certamente sarà tra i più contenuti.

Il progetto per portare agli antichi fasti la chiesa di Santa Maria della Vittoria e Santissima Trinità all'Anticaglia è oneroso, ma fortunatamente Cervone non è solo. A credere in lui sponsor di un certo rilievo, come il Pio Monte della Misericordia.

«Io sono anche, e mi fa piacere sempre dirlo, – conclude Carmine Cervone – attenzionato dal Pio Monte della Misericordia, dal Dipartimento di Architettura della Federico II che mi ha aiutato nella progettazione della messa in sicurezza che abbiamo portato in Soprintendenza e da tantissimi amici che in crowdfunding mi stanno sostenendo».

L’auspicio, quindi, è che arrivi quanto prima l’ultima autorizzazione per tenere questo luogo aperto costantemente.

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