Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, resta una delle figure più misteriose della storia napoletana. Eppure, grazie a un accurato lavoro di ricerca promosso dalla famiglia Masucci, negli ultimi anni si scopre sempre qualcosa in più su questo scienziato, alchimista, massone, mecenate delle arti e fautore di quella cappella che nel centro antico partenopeo continua ad attrarre frotte di visitatori ogni anno. Di recente pubblicazione è il nuovo volume di Fiammetta Rutoli, docente dell'Orientale scomparsa pochi anni fa, Esercitar mi sole, a cura di Fabrizio Masucci (alós, pagine 244 più 32 di immagini, euro 35) che rivela il fitto rapporto che intercorreva tra Raimondo di Sangro e l'Accademia della Crusca.
Il libro prende spunto da un ritrovato carteggio di metà Settecento tra il principe ideatore del Cristo Velato e i puristi della lingua italiana, nella cui cerchia il Sansevero fu ammesso, nel 1743. Nel volume è pubblicata per la prima volta la trascrizione integrale del carteggio tra il principe e Andrea Alamanni, vicesegretario della Crusca, avviato nel 1742 e conclusosi nove anni dopo. Le lettere, oggi conservate nell'archivio dell'Accademia, sono precedute da un ampio studio, che commenta circostanze, avvenimenti e temi specialmente sulla revisione della celebre Lettera apologetica del di Sangro che fu stampata con l'approvazione della Crusca e firmata dall'autore con il suo nome accademico: «Esercitato».
In fondo l'obiettivo di Sangro era scrivere con «emendatezza e proprietà» e «di formarsi nel nostro idioma uno stile, che fosse stato tutto suo». In effetti, se da un lato le revisioni della Crusca alla Lettera apologetica tolsero freschezza, varietà di registri e screziature al testo originale, dall'altro la lingua e lo stile dell'opera trassero qualche vantaggio: l'ortografia ne risultò ammodernata, passaggi involuti o ricercati furono appianati, così come vennero limitati arcaismi e scelte stilistiche macchinose.
Dopodomani, il volume sarà presentato alle 16.30 alla Società italiana di Storia Patria al Maschio Angioino. Interverranno con l'autore Renata De Lorenzo, Nicola De Blasi e Leen Spruit della Radboud university di Nimega. Durante l'incontro, moderato da Laura Donadio, Imma Villa e Cecilia Lupoli leggeranno alcuni brani dalle lettere trascritte nel volume.