Napoli, lunedì la presentazione del libro «Esercitar mi sole»

Il lavoro approfondisce il profilo letterario e linguistico di Raimondo di Sangro

La copertina del libro
La copertina del libro
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 14:24 - Ultimo agg. 15:26
4 Minuti di Lettura

Lunedì 11 dicembre, alle ore 16:30, al Maschio Angioino di Napoli, sarà presentato il nuovo volume di Fiammetta Rutoli, «Esercitar mi sole». Raimondo di Sangro e la Crusca in un carteggio di metà Settecento, a cura di Fabrizio Masucci, pubblicato dalla casa editrice alós.

Dopo i saluti di Renata De Lorenzo, presidente della Società Napoletana di Storia Patria, interverranno Nicola De Blasi, professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università degli Studi di Napoli «Federico II» e accademico della Crusca, e Leen Spruit, professore di Storia delle idee nella prima età moderna alla Radboud University di Nimega. Parteciperà alla presentazione il curatore, Fabrizio Masucci, che ha annotato e ultimato il lavoro della madre, Fiammetta Rutoli. Durante l’incontro, moderato da Laura Donadio, già collega dell’autrice nell’Università Orientale di Napoli, Imma Villa e Cecilia Lupoli leggeranno alcuni brani dalle lettere trascritte nel volume.

Il lavoro di Fiammetta Rutoli (1949-2020), che è stata docente di Letteratura italiana e Lingua italiana all’Università Orientale di Napoli e conservatore della Cappella Sansevero, fa luce sul rapporto tra il settimo principe di Sansevero Raimondo di Sangro (1710-1771) e la più antica accademia linguistica del mondo, cui il principe fu ammesso nel 1743. Nel volume è pubblicata per la prima volta la trascrizione integrale del carteggio tra il principe e Andrea Alamanni, vicesegretario della Crusca, avviato nel 1742 e conclusosi nove anni dopo.

Video

Le lettere, conservate nell’Archivio dell’Accademia, sono precedute da un ampio studio, che commenta circostanze, avvenimenti e temi il cui approfondimento è sollecitato dalle parole dei due corrispondenti e da altre preziose fonti, come il documento di revisione linguistica della Lettera Apologetica, opera di Raimondo di Sangro stampata con l’approvazione della Crusca e firmata dall’autore con il nome accademico: Esercitato.

Nell’inserto iconografico del volume sono mostrate alcune immagini inedite delle carte custodite a Firenze.

«Credo che il principale obiettivo dell’autrice nel dare risalto al dialogo instauratosi tra l’illuminato aristocratico della capitale borbonica e l’Accademia di Firenze fosse quello di mostrare come dall’incrocio delle due traiettorie – quella biografica di Raimondo di Sangro e quella secolare della Crusca – sprigionino scintille che gettano luce su caratteristiche, abiti mentali e inquietudini dell’uno e dell’altra, offrendo così uno spaccato delle spinte e delle resistenze che si contrapponevano, e talvolta venivano a patti, nella repubblica letteraria della penisola nei decenni centrali del Settecento», scrive nella Prefazione Fabrizio Masucci, già curatore di altre pubblicazioni sul principe di Sansevero e sulla cappella barocca da lui ideata.

Video

Dalle lettere inviate ad Alamanni emergono tratti distintivi della personalità del principe di Sansevero: l’ironia, la verve pugnace ma aliena da ostinazione, la continua ricerca di riconoscimenti – come l’aggregazione alla Crusca e l’approvazione formale dei suoi scritti – che potessero valere anche da salvacondotto per diffondere le sue idee, invise agli ambienti culturali più conservatori e all’ortodossia cattolica. Nei documenti esaminati, inoltre, non mancano notizie sorprendenti: non solo il principe studiò – come è noto – l’antico sistema dei nodi degli Incas, i quipu, e ne espose una sua rielaborazione nella Lettera Apologetica, ma già prima della stampa dell’opera realizzò materialmente dei quipu, tanto da inviarne alcuni, annodati e colorati «alla sua maniera», proprio all’Accademia della Crusca, accludendoli a una lettera del 1750.

Il volume di Fiammetta Rutoli, curato dal Fabrizio Masucci, arricchisce così di nuovi tasselli la figura di un aristocratico inteso ad accrescere il proprio prestigio, di uno spirito ironico e originale, di un pensatore eterodosso censurato dalla Chiesa romana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA