Ospedale Incurabili di Napoli, la fabbrica dei santi: Maria Longo diventerà beata

Ospedale Incurabili di Napoli, la fabbrica dei santi: Maria Longo diventerà beata
di Gennaro Rispoli
Sabato 9 Ottobre 2021, 08:33 - Ultimo agg. 17:31
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Dal Cinquecento fino agli inizi del Novecento, le affollate e dolenti corsie dell'Ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili videro il passaggio, non solo di illustri medici e operatori sanitari, ma anche figure di donne e di uomini destinati a lasciare una traccia indelebile nella storia della Chiesa, della carità cristiana e dell'assistenza sanitaria. Oltre 30 furono i santi, beati e venerabili che hanno prestato i loro servigi nell'antico nosocomio di Caponapoli. Insieme alla venerabile Maria Longo, tra gli altri ricordiamo Gaetano Thiene, Alfonso Maria de' Liguori, suor Maria Francesca delle Cinque piaghe, Giovanna Antida Thouret, don Placido Baccher, Caterina Volpicelli, il medico-santo Giuseppe Moscati. A quest'ultimo il Museo delle Arti Sanitarie, sito nell'antico complesso ospedaliero, ha dedicato un intero piano.


LA STORIA
L'antica collina sacra della città accolse dapprima i templi dell'Acropoli greco-romana, per ospitare poi chiese, monasteri, ospedali e ospizi, conventi, prostitute redente, ma anche alchimisti, studenti, maestri di medicina intorno a un'umanità a suo modo incurabile.

Nel 500, la Real Santa Casa degli Incurabili, un vero miracolo organizzativo, gemmerà sulla collina sacra per volontà di Maria Lorenza Longo, nobildonna e vedova catalana, che insieme ad altre donne, tra le quali Maria Ayerba d'Aragona, acquisteranno terreni e masserie di proprietà di medici e di speziali. La Longo seppe impiegare bene sia le prostitute redente come infermiere, sia i frati della Compagnia dei Bianchi della Giustizia per raccogliere denaro. Offriva assistenza sanitaria e spirituale, asilo e sostegno, garantendo anche il totale anonimato delle partorienti. La struttura aveva una caratteristica davvero unica: era dedicata alle donne. Per questo divenne un punto di riferimento per l'Italia meridionale. Ordini religiosi si impegnarono nell'assistenza ai miseri, ai derelitti, agli ultimi, ai condannati a morte e ai moribondi.

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LA COLLINA DELLA SALUTE
Nei primi del Novecento, la nuova Facoltà di Medicina prese il posto sull'Acropoli degli antichi conventi, collegi medico-cerusici, dove i filosofi, i letterati, i religiosi, gli alchimisti e gli accademici discussero e passeggiarono. Qui scelsero di vivere anche maestri come Antonio Cardarelli, Pietro Castellino e Giuseppe Moscati. Ieri come oggi, sulla collina della salute, gli studenti provano a seguire i loro maestri nella scienza e nell'etica delle cure. L'attuale beatificazione della Longo assume oggi un significato speciale; restituisce simbolicamente dignità e orgoglio all'Ospedale più importante del Vicereame spagnolo e del Regno Borbonico, cuore pulsante della storia della nostra città. La Longo, oltre che Beata, fu una vera dirigente ante litteram, le sue scelte, dettate dalla carità cristiana, furono in accordo con la scienza del tempo, riuscì a superare ogni tipo di pregiudizio.

Fu saggia interlocutrice tra i seggi liberi di Napoli e il governatore spagnolo, favorì l'organizzazione e la gestione economica dell'Ospedale. Era presente nella selezione dei pazienti e in ogni processo di cura e dimissione, rispettando sempre il volere dei medici, difese le donne nel momento più fragile della loro vita in modo concreto. L'ospedale per luetici, matti e gravide rappresentò un'isola della solidarietà verso i diversi, i poveri, i diseredati. A distanza di secoli, il suo appello ad accettare le donne gravide di qualsiasi estrazione, provenienza, religione, appare un monito contro l'indifferenza della società moderna. Se le sorelle del convento di Santa Maria di Gerusalemme, conosciuto con il nome di monastero delle Trentatrè, ne ricordano l'impegno caritatevole e le sue opere di misericordia, il Museo delle Arti Sanitarie vuole ricordare le doti organizzative nella gestione e accoglienza dei pazienti difficili e terminali.

C'è da auspicare che la sua beatificazione possa scuotere le coscienze, affinché si riapra presto l'Ospedale degl'Incurabili, contenitore dallo straordinario valore storico-scientifico-artistico, oggi chiuso per dissesto. Dal 22 al 24 ottobre, nell'ambito di un convegno dedicato a Beata Maria Longo, il Museo presenterà un percorso sulla storia degl'Incurabili e della sua fondatrice. Saranno esposti il busto e il ritratto della Beata e i documenti inediti riguardanti l'organizzazione dell'antico nosocomio.
 

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