Teatro San Carlo di Napoli, scontro sul bilancio e Manfredi avverte: «Qui nessuno è indispensabile»

«Il problema del bilancio del San Carlo non è politico ma matematico», attacca il governatore De Luca

Gaetano Manfredi e Vincenzo De Luca
Gaetano Manfredi e Vincenzo De Luca
di Luigi Roano
Sabato 21 Gennaio 2023, 09:00 - Ultimo agg. 16:45
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«Il bilancio del San Carlo è perfettamente in ordine ed è supercontrollato» racconta il sindaco Gaetano Manfredi dalla sala giunta di Palazzo San Giacomo. «Il problema del bilancio del San Carlo non è politico ma matematico» attacca il governatore Vincenzo De Luca da Nola. Il duello tra sindaco e Presidente della Regione sale di livello, lo scontro è in prima persona. La questione è amministrativa - si tratta del no al bilancio preventivo del Massimo napoletano della Regione - ma al di là dei formalismi dialettici e anche politica. Se il Presidente della Regione boccia i conti del San Carlo boccia il sindaco che è il Presidente del consiglio di indirizzo e anche gli altri membri della Fondazione e tra questi c'è il Mic che quel bilancio lo ha votato. Gli atti sono sulla scrivania del ministro Gennaro Sangiuliano da almeno un mese, quando il Consiglio accolse la richiesta di posticipare il voto per dare modo al consigliere Riccardo Realfonzo in quota Regione di leggere il bilancio. E giovedì il documento è arrivato uguale a dicembre al voto ed è stato approvato a maggioranza.

Così ieri - fuori i secondi - hanno preso la parola De Luca e Manfredi. Il presidente della Regione parla da Nola, la città natale del sindaco, è intervenuto al workshop «I commercialisti per il territorio» dibattito moderato dal giornalista de Il Mattino Dario Sautto. E i due si sono scansati con millimetrica precisione: De Luca è arrivato appena Manfredi, in qualità di sindaco metropolitano, è andato via dopo i consueti saluti ai commercialisti. Cosa ha detto allora il Presidente della Regione? «Il bilancio della Fondazione San Carlo è un atto poetico. Il problema non è politico ma matematico. I conti non tornano. Non si può prevedere a bilancio un contributo della Regione da 2 milioni che la Regione non ha stanziato, e nemmeno costi per il personale non giustificati». Quindi, il nuovo affondo contro il sovrintendente Stéphane Lissner: «Inoltre - insiste De Luca - nemmeno i costi per il personale sono giustificati, mentre il soprintendente si è raddoppiato lo stipendio, sforando il tetto massimo previsto per i suoi colleghi e prevedendo anche il rimborso di 36mila euro per l'affitto di un alloggio.

Capisco che sia bello vivere a Napoli, ma così si esagera». Parola ora a Manfredi che sull'uscita della Regione dalla Fondazione - l'ente di Santa Lucia è tra i soci fondatori - fa questo ragionamento. «Non immagino che la Regione possa uscire dalla Fondazione, a bilancio ha un contributo da 5 milioni che è stato confermato anche nella finanziaria. Quindi deciderà la Regione, i consiglieri regionali, è una scelta politica di rifiutare un contributo al San Carlo o ad altre città ognuno sceglie quali sono le priorità». L'ex rettore appuntisce le parole: «Io quello che dico è che il San Carlo è una grande Istituzione che va salvaguardata, noi stiamo qui 5, 10 anni il San Carlo c'è da tre secoli al confronto noi non siamo nulla. Quello di cui sono sicuro è che il bilancio è perfettamente in ordine, sono 13 anni che chiude senza perdite, è un bilancio super controllato perché il collegio dei revisori dei conti è composto dal Mef, Corte dei conti e Mic è il bilancio più controllato che esiste. Ci sono state tre ispezioni negli ultimi tre anni. Noi dobbiamo concentrare le nostre energie per fare le cose positive per la città. Fin quando farò il sindaco farò solo questo». A chi gli chiede se le manovre di De Luca siano una ingerenza sul Comune fino a intaccarne l'autonomia Manfredi replica in maniera decisa: «Sul Comune non ingerisce nessuno sono garante dell'autonomia del San Carlo e del Comune. Chi conosce la mia storia sa che non mischio mai la politica con la gestione delle eccellenze. Il mio obiettivo è quello di salvaguardare l'autonomia del Comune e del San Carlo i napoletani mi hanno votato per questo». Un messaggio nemmeno tanto velato a De Luca. Perché sul come recuperare i fondi che non metterà la Regione, i due milioni del Poc, Manfredi ha le idee chiare: «L'anno scorso la Regione ha dato 2 milioni del Poc, potrebbe non darli quest'anno, ma non è stato detto in Consiglio di indirizzo. Sennò vorrà dire che si faranno meno attività per due milioni o faremo compensazioni. Abbiamo portato Unicredit, ci sono altri che vogliono contribuire al San Carlo la soluzione si troverà. Qui nessuno è indispensabile, l'unico è il ministero che dà il più grande contributo. Il nostro equilibrio dei conti non è diverso da altre istituzioni solo la Scala ha più risorse». A Manfredi quei due milioni farebbero comodo ma non si fascia la testa con la Città metropolitana ha versato nelle casse del Massimo 7 milioni. E sul bilancio - dove si sente e si vede che non ha digerito le critiche - conclude in maniera dura: «Il San Carlo ha una capacità di bigliettazione molto importante rispetto a quelle che sono le istituzioni di tipo lirico e sinfonico che si mantengono essenzialmente con il sostegno pubblico. È la stessa cosa del trasporto pubblico che non si mantiene sui biglietti se fosse così non andremmo da nessuna parte. Basta avere delle conoscenze elementari della finanzia pubblica per sapere che esistono delle categorie che non sono autosufficienti e che richiedono un intervento. L'unica cosa importante è essere in equilibrio tra costi e ricavi che è quello che fanno le istituzioni virtuose e noi siamo nelle madia non vedo nulla di cui ci dobbiamo preoccupare». 

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