25 aprile, al Comune di Napoli spunta la foto di Mussolini: è bufera sul consigliere di Fdi

25 aprile, al Comune di Napoli spunta la foto di Mussolini: è bufera sul consigliere di Fdi
di Luigi Roano
Lunedì 25 Aprile 2022, 09:00 - Ultimo agg. 26 Aprile, 07:22
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Altro che Bella ciao, al primo piano del Palazzo del Consiglio comunale in via Verdi - nel giorno in cui si celebra la Liberazione dal fascismo - la canzone che va più di moda è faccetta nera. Per la precisione nelle stanze di Fratelli d'Italia ce ne è una tappezzata di calendari celebrativi del duce Benito Mussolini. Foto pubblicata da Fanpage. Roba da collezionisti e da amanti del fascismo che è bandito dalla Costituzione e quindi non dovrebbe vedersi in un ufficio pubblico. Il faccione volitivo di Mussolini è in primo piano in tenuta militare con vari berretti - sempre militari - e di lato ci sono alcune frasi dei suoi discorsi più celebri. Nella sostanza il volto del fascismo negli uffici pubblici del Comune di Napoli, la prima città a liberarsi dal nazifascismo. Un triste biglietto da visita dell'Assemblea cittadina nel giorno in cui il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha scelto di fare le celebrazioni ufficiali della Liberazione ad Acerra, a quattro passi da Napoli. In quell'ufficio tappezzato di calendari raffiguranti Mussolini manca proprio la fotografia del Presidente che invece dovrebbe esserci. 

Bisogna chiarire subito che Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, a Napoli ha eletto un solo consigliere, si tratta di Giorgio Longobardi. E a spiegare come stanno le cose è proprio lui: «Quella stanza non è la mia ma dei mie collaboratori - racconta - che sono dipendenti comunali e io non posso controllare tutto quello che succede, ci sarò passato un paio di volte e nemmeno ci ho fatto caso». Grave non averci fatto caso e Longobardi ne è consapevole. «Chiederò ai miei collaboratori di toglierli e mi informerò sul perché hanno messo quei calendari ma io non sono un padre padrone, ognuno è libero di fare quello che vuole». Tuttavia quelli sono uffici pubblici in quanto tali sono di tutti e fare apologia del fascismo è un reato serio. «Trovo strano pure che ci sia gente che entri in uffici e fotografi liberamente quello che c'è sui muri» conclude Longobardi. Resta il tema principale che gli eletti del popolo hanno il compito di vigilare e di custodire la Costituzione, è un obbligo per loro e lo è anche per Longobardi come per la presidente del Consiglio comunale Vincenza Amato. «Ho appreso solo oggi (ieri ndr) della presenza di documenti e cimeli del ventennio fascista esposti all'interno della sede del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia a via Verdi. Ho immediatamente contattato il consigliere Longobardi invitandolo a rimuovere questi materiali che non possono essere consentiti nella sede degli uffici pubblici del Consiglio comunale. Ho ricevuto rassicurazioni che provvederà subito in tal senso». Il sindaco Gaetano Manfredi - che è anche il presidente della Città metropolitana e che oggi accoglierà Mattarella ad Acerra - non è da meno. «Il presidente del Consiglio comunale Enza Amato - si legge in una nota vergata dall'ex rettore - ha già disposto la rimozione di queste immagini inneggianti al Fascismo.

Un atto dovuto da parte di un Comune e di un'intera città che ha lottato strenuamente per la Resistenza: ogni giorno, con piccoli e grandi gesti, testimoniamo i valori fondanti della nostra democrazia».

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Forte la critica che arriva dal Pd con il segretario cittadino Marco Sarracino e il capogruppo in Consiglio Gennaro Acampora: «Un consigliere comunale di Fratelli D'Italia ha deciso di tappezzare il suo ufficio al primo piano, nel palazzo del consiglio comunale di via Verdi, con i calendari di Benito Mussolini. È sconcertante - si legge nella nota - venire a conoscenza che un eletto possa aver deciso di arredare degli uffici pubblici con il volto di Benito Mussolini». Sarracino ed Acampora affondano il colpo: «Fa ancora più male scoprirlo il 25 aprile. Ci auguriamo che il consigliere rimuova tutto al più presto e che episodi del genere non si ripetano in futuro. Il Pd lotterà sempre perché si affermino principi per noi irrinunciabili, come quelli della Resistenza e dell'antifascismo». 

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