Gli Arancioni candidati con Grasso, arriva la frenata di de Magistris

Gli Arancioni candidati con Grasso, arriva la frenata di de Magistris
di Carlo Porcaro
Venerdì 15 Dicembre 2017, 10:45
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La realpolitik potrebbe prendere il sopravvento sulle mere questioni di principio, i vecchi rancori potrebbero essere accantonati in nome della nuova sinistra racchiusa sotto la sigla «Liberi e uguali», la sconfitta di Matteo Renzi sarebbe l'aspirazione comune. Con questi presupposti, la convivenza tra il sindaco Luigi de Magistris e l'ex governatore Antonio Bassolino sotto la guida del presidente del Senato, Pietro Grasso, appare difficile ma non impossibile. Il clima non è idilliaco, i botta e risposta sui temi amministrativi - vedi la gestione dei trasporti cittadini con l'Anm sull'orlo del fallimento - sono continui. In molti si chiedono ora se tali schermaglie siano superabili in vista di un'intesa elettorale tutta ancora da chiudere.

Il movimento arancione DemA sull'adesione alla lista «Liberi e uguali» scioglierà la riserva al termine di un'assemblea in programma il 21 dicembre, intanto sia de Magistris che Bassolino «trattano» per conto proprio direttamente con Grasso l'adesione eventuale al progetto che ha messo insieme Mdp, Sinistra Italiana e Possibile. Per il presidente della Fondazione Sudd, che stamattina sarà a Roma per un'iniziativa con Laura Boldrini, si vocifera di un posto al Senato soprattutto se non verrà ricandidata nel Pd la moglie Annamaria Carloni in favore del martiniano Antonio Marciano.
 
A darsele di santa ragione sono però i rispettivi fedelissimi. Egidio Giordano, componente del direttivo Dema e compagno della consigliera comunale Eleonora de Majo, ha replicato duramente al deputato Massimo Paolucci che ha attaccato il sindaco sui conti Anm. «Per demolire l'arroganza dell'eurodeputato libero e uguale basterebbe sapere che il marciume di quell'azienda è in larga parte ereditato dal sistema clientelare foraggiato trasversalmente da tutte le forza politiche che hanno amministrato la città prima di de Magistris e di cui paghiamo ancora le conseguenze». Per Giordano «non si possono accettare lezioni di buona amministrazione da uno che ha ricoperto la carica di commissario vicario all'emergenza rifiuti attribuendosi un compenso di oltre 500mila euro mentre la città era seppellita da tonnellate di rifiuti». Parole pesantissime dal mondo più alternativo della maggioranza arancione che però continua a rimanere strettamente legata a de Magistris. La nascita di un nuovo soggetto in cui confluire viene vista solo come «un'altra casacca» perché continueranno a «rappresentare quel ceto politico e quella classe dirigente che ha avuto infinite responsabilità nella mortificazione della nostra città e della nostra regione». Più cauto invece il consigliere comunale Pietro Rinaldi secondo cui «prima ancora che ad essere impossibile un'alleanza tra de Magistris e Bassolino credo che sia impossibile l'alleanza tra i mondi di Bassolino e il sindaco». Un abisso incolmabile oppure un'opportunità da non lasciarsi scappare? «Anche se dovessero decidere di sotterrare l'ascia di guerra, e non ci credo, secondo me non li capirebbero - ha detto Rinaldi - Cosa diversa è se il sindaco legittimamente dovesse decidere di partecipare in qualche modo alla scadenza elettorale delle Politiche, ma sono convinto che per Luigi la priorità sia fare il sindaco in questo delicato momento». Pronto a sposare il progetto di «Liberi e uguali» è viceversa un altro consigliere comunale Dema, il riformista Nino Simeone. «Non possiamo esimerci dal prenderci un impegno in questa fase. Non mi dispiace questo nuovo soggetto politico e non nascondo di essere stato già contattato da alcuni compagni - ha rivelato - Sta nascendo un partito di sinistra, un contenitore che tanto abbiamo auspicato: ora è il momento di includere e non escludere».

Si parla della possibile candidatura di Claudio de Magistris, fratello del sindaco e coordinatore di Dema. «Sarebbe la giusta ricompensa per uno che lavora tutti i giorni», ha commentato Simeone. Però, forse per calmare le acque agitate al suo interno, il sindaco ha definito «prive di fondamento» le notizie sulle candidature del fratello e dell'assessore comunale ai Giovani, Alessandra Clemente. A questo punto, a quanto trapela, gli arancioni potrebbero giocare la carta del presidente del Consiglio comunale, Sandro Fucito, ex di Rifondazione comunista. Ha invece escluso, interpellato dal Mattino, una sua discesa in campo anche lo scrittore Maurizio De Giovanni, possibile ponte tra Dema e i dalemiani: in molti pensano a lui, ma ha spiegato di non essere interessato. Oltre a Bassolino, come possibili candidati avanza la folla di parlamentari uscenti come Massimo Paolucci, Arturo Scotto, Ciccio Ferrara, Nello Formisano, Michela Rostan e Luisa Bossa, a cui va aggiunto l'ex capo della Procura Nazionale Antimafia Franco Roberti. Qualche indicazione in più si potrà avere domani mattina all'assemblea in programma a Santa Maria La Nova: presiederà Guglielmo Epifani e poi ci sarà un dibattito aperto sul tema dello sviluppo in senso ecologico.
 
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