Comunali a Napoli. La rincorsa di Maresca il «magistrato scugnizzo» tra selfie, ambiente e tifo azzurro

Comunali a Napoli. La rincorsa di Maresca il «magistrato scugnizzo» tra selfie, ambiente e tifo azzurro
di Valerio Esca
Giovedì 12 Agosto 2021, 08:35
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Dal caffè a Posillipo, alla pulizia della spiaggia di San Giovanni, passando per gli scugnizzi di piazza Mercato. Il tutto condito da vari incontri elettorali nella sede del comitato in via Ponte di Tappia 92. Così Catello Maresca, candidato sindaco di Napoli, «civico» (come ci tiene a ricordare) sostenuto dai partiti di centrodestra, ha trascorso una delle sue giornate di questa lunga campagna elettorale. Il primo caffè, dopo aver salutato sua moglie Fabrizia, la figlia Bianca e il cane Lupin, il magistrato l'ha consumato a via Manzoni 101, al bar di Rosa (Di Pinto Bakery&Bistrot). Il pm ha avuto un lungo colloquio amichevole con la proprietaria del bistrot, dalla quale ha comprato anche una crostata di albicocche per la sua famiglia. Maresca è sposato due volte: dal primo matrimonio ha avuto tre figli e una figlia in seconde nozze.

«La signora Rosa racconta Maresca -, originaria di Frattamaggiore, l'ho conosciuta grazie ad un uomo della mia scorta. L'ho incontrata per la prima volta in un momento brutto della mia vita. Avevo da poco perso mia madre, a gennaio dello scorso anno, che tra l'altro si chiamava proprio Rosa, ed è stata subito materna ed affettuosa con me. Ogni volta che vengo in questo bar e sto un po' giù, mi dà sempre una carica positiva ad andare avanti e mi sento davvero a casa». Maresca, con la signora Rosa, ha parlato al lungo, anche del suo impegno nella candidatura per la corsa a Palazzo San Giacomo. «Dottore siete una brava persona ha detto Rosa rivolgendosi a Maresca, che ad un certo punto è andato ad abbracciarla dietro al bancone del bar -, dovete andare avanti e diventare sindaco». «Dal primo momento mi ha spinto in questa mia corsa ha ricordato Maresca -.

Ogni volta che vengo qui mi dice sono sicura che diventerà sindaco. Ogni tanto facciamo una preghiera insieme in maniera riservata. Lei è molto credente e io molto cattolico». Dopo aver messo in salvo la crostata, in auto, al riparo dal caldo torrido di ieri, Maresca ha attraversato la strada per salutare i titolari di un negozio di ortofrutta. Adele Frusciante, la proprietaria, ha subito esordito: «Dottore come sta? Andrà molto bene questa campagna elettorale. Le vogliono tutti bene perché siete una persona per bene. Meritate di vincere. Il 90 per cento dei clienti voteranno tutti per lei incalza Adele -. Vi vogliamo bene indicando il marito e il figlio siete una persona di cuore».

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Maresca è poi salito in macchina ed è volato con la scorta al comitato elettorale dove è rimasto per il resto della mattinata. Ha tenuto alcuni appuntamenti top secret ed altri meno, come quello con il consigliere comunale uscente di Forza Italia, Armando Coppola (ex presidente della quarta Municipalità). Coppola, forzista molto vicino al ministro Mara Carfagna, sarà candidato in una delle sue due liste civiche, quella che si chiamerà Catello Maresca. Qualche telefonata politica, uno sguardo al pc, uno scambio con la sua addetta stampa sulle notizie di giornata e un pranzo veloce. Poi di nuovo in macchina, direzione San Giovanni a Teduccio. Quando Maresca è arrivato a Napoli Est l'aria puzzava ancora di bruciato, dopo il rogo del campo Rom di Barra: «Da troppi anni sulla questione dei roghi tossici nei campi rom assistiamo all'immobilismo dell'amministrazione comunale, complice del degrado in cui versa la nostra terra sostiene Maresca -. Quando saremo alla guida della città costruiremo un asse col governo nazionale e con tutti quelli che hanno a cuore il nostro territorio per voltare pagina e restituire dignità e sicurezza ai napoletani». Alle 15 il magistrato ha poi raggiunto i disoccupati del «Movimento 7 Novembre» su una delle tre spiagge di San Giovanni, denominata Marina 2.

«Noi ci occupiamo della raccolta della plastica, del vetro, dell'alluminio su 7 spiagge del litorale, siamo in 300 e facciamo a turni, anche a Ferragosto» spiegano a Maresca i volontari con tanto di pettorina e striscione identificativo del loro movimento di lotta. «Napoli è piena di problemi dicono Maria Pandolfi e Salvatore, due disoccupati impegnati nella raccolta . La nostra è una forma di protesta inversa, vogliamo dimostrare che cose da fare ce ne sono e che noi vogliamo lavorare, non chiediamo il posto. Ci sono, oltre i litorali da ripulire, anche i parchi pubblici. Si parla di ambiente, di rivoluzione green, e poi non c'è personale. Chiederemo a tutti i candidati sindaco di prendere pubblicamente posizione sulla nostra vertenza». Poi Maria incalza: «Chiediamo che i candidati sindaco prendano in carico fin da subito, appena diventati primi cittadini, la nostra situazione». Il lavoro dei volontari del Movimento 7 Novembre, che si sono aggiudicati un bando comunale, è iniziato il 1 agosto. Il loro compito è ripulire le spiagge pubbliche di Napoli: lido delle Monache, Largo Sermoneta, Rotonda Diaz, lido comunale di Bagnoli e i tre lidi di San Giovanni (Boccaperti, Marina 1 e Marina 2). «Potrebbero creare la formazione per immettere al lavoro tutte queste persone rimarca ancora Maria Pandolfi -. In un colpo solo ne gioverebbe il decoro della città, i parchi urbani, i giardini». Poi hanno chiesto a Maresca di farsi portavoce con il governo di investire parte «dei fondi del Pnrr» sul settore ambientale. Il magistrato ha subito preso l'impegno di «andare a Roma a fine mese ad incontrare la Carfagna, per portare sul tavolo del ministro per il Sud la vertenza dei disoccupati 7 Novembre». Il candidato sindaco, durante il colloquio con i volontari, ha poi ribadito: «Ci sono tante cose da fare e per capire l'importanza del vostro operato non ci vuole un arco di scienza. Questa è una lotta intelligente e legittima». Poi è scattata la corsa alla foto: «Dottò un selfie?» hanno chiesto un paio di bagnanti prima che Maresca lasciasse la spiaggia. Un siparietto divertente con una signora, Tina, che era a mare con suo figlio: «La sincerità dei candidati sindaco è importante. Si deve pensare al popolo e poi alle proprie tasche. Darò al prossimo sindaco filo da torcere, perché sono un'attivista del territorio e amo la mia città e i miei concittadini. Napoli è la più bella del mondo e deve rinascere». Maresca ha sorriso e ha replicato: «Filo da torcere? Ti aspetto al Comune il 18 ottobre, appena diventerò sindaco».

Maresca è rientrato al comitato, il tempo di cambiarsi pantaloni e scarpe. Ha messo via i mocassini e ha indossato delle sneaker. Il motivo? Di lì a poco il magistrato avrebbe incontrato alcune persone, commercianti e residenti, a via Marina, all'altezza di un noto bar della zona, dove molti ragazzini sono soliti giocare a pallone nelle aiuole. E allora come se nulla fosse, probabilmente avrà inciso il giorno in ritiro a Castel di Sangro, Maresca si è lanciato in una serie di palleggi e partitella con alcuni scugnizzi, tutti rigorosamente con la maglia del Napoli.

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