Comune di Napoli, approvate quattro delibere: aiuti ai veri bisognosi e voucher per gli affitti

Comune di Napoli, approvate quattro delibere: aiuti ai veri bisognosi e voucher per gli affitti
di Luigi Roano
Sabato 15 Ottobre 2022, 09:03 - Ultimo agg. 17:35
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Regole per il pianeta più sregolato del Comune: quello della casa. Quattro delibere con le quali si definisce chi deve essere sfrattato subito e a chi spetta un contributo una tantum di 5000 euro se deve lasciare l'immobile ed è in condizioni di estremo disagio socio economico. E ancora: la creazione del «Condominio sociale» - dove potranno riparare gli sfrattati senza titolo - in coabitazione con gli anziani: l'immobile individuato è quello di Via san Nicola al Nilo al civico 5. È scattata la caccia agli occupanti abusivi della cosa pubblica, ma in Comune hanno ben presente che bisogna distinguere i buoni dai cattivi. Un conto è cacciare via i clan della camorra e chi si è avvalso della loro criminale opera per occupare gli immobili pubblici. Altra cosa è chi ha occupato per necessità anche gli scantinati. Di qui le misure a sostegno, alle quali hanno contribuito alla stesura Rosario Andreozzi e Sergio D'Angelo di «Napoli solidale», il pezzo di sinistra sinistra che siede in Sala dei Baroni nella maggioranza del sindaco Gaetano Manfredi. Un'accelerata da parte dell'ex rettore e della sua giunta - gli atti sono firmati da Luca Trapanese (Welfare), Antonio De Iesu (Legalità), Pier Paolo Baretta (Bilancio), Laura Lieto (vicesindaco e assessore all'Urbanistica) - perché sullo sfondo c'è il 31 ottobre, data in cui entra in vigore la Piattaforma regionale unica - un lavoro fatto dall'assessore dell'ente di Santa Lucia Bruno Discepolo - sulla quale il Comune ha scaricato tutti i dati di chi occupa gli immobili del Municipio. Chi non risulta e non si è messo in regola è considerato automaticamente un abusivo. Vale anche per chi sta negli immobili Acer, Agenzia Campania per l'edilizia residenziale. Una notte di Halloween quella del 31 per gli abusivi che dovrebbe colpire - questa la speranza - soprattutto gli affari della camorra. Gli immobili di Edilizia residenziale pubblica del Comune occupati abusivamente sono almeno 10mila su una platea di 20mila. Il danno finanziario dei fitti non incassati negli ultimi 10 anni è di 265 milioni. L'operazione sfratto serve a Palazzo San Giacomo anche per mettere mano alla vendita e valorizzazione di quei pezzi di patrimonio pregiato non Erp, ma lo stesso occupato abusivamente. 

Una sperimentazione che durerà due anni dove «accanto agli anziani sono accolti nuclei familiari in condizione di particolare disagio socio economico e socio sanitaria, con particolare riferimento ai nuclei con la presenza di minori».

Questi nuclei abiteranno nell'immobile di San Nicola al Nilo «temporaneamente quale fase intermedia al conseguimento della definitiva autonomia». I destinatari della sperimentazione saranno individuati «mediante una specifica griglia di rilevazione degli indicatori di fragilità sociale da parte dei servizi sociali territoriali». Chi usufruirà della misura dovrà sottoscrivere la «Carta solidale del condominio» che contiene in buona sostanza le regole generali per «la corretta convivenza». A supportare e monitorare la situazione gli enti del Terzo settore. Il contributo straordinario da 5000 euro sarà assegnato a chi è veramente in condizioni di disagio sociale, primo requisito il reddito Isee. 

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«Ritengo che questa sia la forma moderna e più giusta di fare Welfare garantendo alle persone con fragilità di essere al centro di una progettualità coinvolgente per superare non solo il problema delle abitazioni, ma anche quello della solitudine» Racconta Trapanese. «È un esperimento di innovazione sociale che apre a una nuova idea di residenzialità nel centro storico e ne alimenta la tradizionale mixité socio-culturale, in un contesto a forte pressione turistica sempre meno ospitale per i gruppi a basso reddito» commenta la vicesindaca. Per De Iesu «è un approccio efficace per coniugare ripristino della legalità e attenzione alle fragilità». Baretta conclude così: «È un primo importante passo nella definizione di una politica per la casa: dare soluzioni al disagio abitativo e sostenere le situazioni difficili, in un quadro di ripristino della legalità, è la risposta alla particolare emergenza nella quale versa la nostra città». 

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