“Tavolino selvaggio” a Napoli, ​contro gli abusi si userà la vernice

“Tavolino selvaggio” a Napoli, contro gli abusi si userà la vernice
di Valerio Esca
Sabato 15 Ottobre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 09:10
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Vernice agli angoli per delimitare l’occupazione di suolo. Arriva la stretta per i tavolini selvaggi, ma non mancano le fibrillazioni nella maggioranza del sindaco Gaetano Manfredi. La proposta di mettere «le spunte» all’esterno dei locali, per evitare che qualche esercente furbetto sconfini con tavolini e sedie oltre la metratura stabilita, arriva dall’avvocato anti movida Gennaro Esposito (del gruppo di diretta emanazione del primo cittadino). L’emendamento, del quale si è discusso ieri nella commissione Cultura e Attività produttive del Comune, presieduta da Luigi Carbone (Verdi), dovrebbe andare ad arricchire il regolamento «per la serena e civile convivenza tra cittadinanza e attività commerciali» redatto dall’assessorato guidato da Teresa Armato. L’altro documento in ballo – ma non all’ordine del giorno della commissione – è quello di Polizia urbana, del quale si sta occupando l’assessore alla Sicurezza Antonio De Iesu. 

L’emendamento proposto da Esposito è stato votato dalla commissione e approvato a maggioranza dei presenti. Questo significa arrivare in Consiglio comunale con un atto condiviso. «Cercheranno di affossarlo», maligna qualcuno. Se così fosse si aprirebbe uno spinoso caso politico. Fatto sta che delimitare con segnaletica orizzontale - con vernice non invasiva per sampietrini e pavimentazioni di pregio -, l’area relativa alla concessione di suolo pubblico rilasciata dal Comune a ristoratori e commercianti, limiterebbe la deregulation dei tavolini, esplosa definitivamente dopo la «liberalizzazione» voluta dal Governo nel post-Covid. «Le strisce saranno a carico del Comune - è stato spiegato in commissione - (ad occuparsene potrebbe essere la Napoli servizi, ndr) e non andranno a sostituire l’altra proposta dell’amministrazione». Ovvero l’idea di un QrCode che possa consentire di visualizzare, mediante tablet, la planimetria trasmessa al Suap (sportello unico attività produttive), allo scopo di rendere immediatamente evidenti eventuali irregolarità. Per la segnaletica orizzontale sarà necessario un confronto con la Soprintendenza. Basti pensare a tutti i locali che ricadono in area vincolata, sia al Centro storico che a Chiaia. A sollevare dubbi sui due regolamenti è stato Toti Lange (gruppo misto): «C’è il rischio che possano sovrapporsi ed entrare in contraddizione con norme già esistenti.

Inoltre credo ci sia necessità dei controlli per garantire la legalità».  

Perplessità per Alessandra Clemente: «Sarebbe più opportuno incrementare i controlli ed evitare la ronda dei tavolini. Utilizzare la segnaletica orizzontale per delimitare le concessioni di suolo pubblico non è opportuno». Alla fine il nodo resta sempre lo stesso: i controlli, carenti e sporadici. Dai banchi della maggioranza, anche Anna Maria Maisto (Azzurri-Noi Sud-Napoli Viva), ha auspicato «un aumento di personale della Polizia locale dedicato ai controlli». Carbone ha elogiato «la ratio del regolamento, che va oltre una visione meramente repressiva della movida e punta a una sua gestione sana e responsabile». La parola all’assessore Armato: «Tre sono i pilastri su cui si fonda il regolamento: convivenza, cooperazione e controllo». «Non sono contraria alla segnaletica orizzontale - ha aggiunto -, ma si devono evitare materiali tossici e non sottovalutare l’impatto sul decoro urbano». Sul fatto che sia tutto a carico dell’amministrazione, Armato ha chiarito: «La giunta prende atto della decisione della commissione. Bisognerà trovare eventualmente i fondi necessari in fase di stesura del bilancio».  

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Altro argomento trattato, sul quale si è molto spesa la vicepresidente del Consiglio Flavia Sorrentino, riguarda il delegato della notte e della Consulta della notte. «Seppur con funzioni distinte - ha specificato l’assessore -, dovranno agire di concerto». Si va invece verso il braccio di ferro sui fonometri: nelle zone interessate al superamento delle soglie consentite di diffusione acustica, i titolari degli esercizi - stando al regolamento - sono tenuti all’installazione a loro spese di fonometri per la misurazione della pressione sonora. Una misura che non convince diversi consiglieri. Nell’altro regolamento, quello targato De Iesu, ci sono poi una serie di regole da applicare: come il divieto «di gettare mozziconi o gomme da masticare su aree pubbliche»; o «condurre cani senza guinzaglio e senza apposita museruola». C’è un intero capitolo sulla Galleria Umberto, con il quale arriva lo stop a maratone di calcio «che possano arrecare disturbo in caso di intenso passaggio pedonale».

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