Tavolini selvaggi a Napoli, lite sulla proroga delle occupazioni di suolo: «Serve un regolamento»

Tavolini selvaggi a Napoli, lite sulla proroga delle occupazioni di suolo: «Serve un regolamento»
di Gennaro Di Biase
Domenica 25 Settembre 2022, 09:00 - Ultimo agg. 26 Settembre, 06:48
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Guerra, carovita e tavolini: dopo la proroga fino al 31 dicembre 2022 per la semplificazione delle occupazioni di suolo appena inserita dal governo nella bozza del decreto aiuti ter, scoppia la polemica in città: il tessuto sociale si divide in favorevoli e contrari. Sono circa 10mila i tavolini in più a Napoli rispetto al pre-virus, secondo le stime di Fipe. Per quanto riguarda i dehors, stando ai dati forniti dall'assessorato alle Attività Produttive di Teresa Armato, quelli dotati di concessione continuativa e autorizzazione Covid sono più di 4mila. Nel segno dei tavolini più o meno selvaggi, il Covid e la guerra assumono i connotati di un'unica grande crisi, di un unico discorso.

La scadenza per le semplificazioni sulle occupazioni di suolo, arrivate nei mesi dell'emergenza pandemica, era prevista il 30 settembre. Per contrastare la crisi economica e il caro-bollette, arriva la proroga del governo. Esultano le associazioni di categoria. «Si tratta una proroga positiva - commenta Massimo Di Porzio, presidente di Fipe Napoli - perché aiuta le aziende a fronteggiare il caro energia. Da aprile, in ogni caso, l'occupazione di suolo si paga 14 euro al metro quadro. Col caro bollette, la proroga è giusta, anche perché l'ufficio del Suap è sotto organico, ed eventuali modifiche richiederebbero tempo. Secondo le nostre stime, in estate c'erano 10mila tavolini in più in città rispetto al 2019. Col freddo diminuiranno». «L'87% dei pubblici esercizi napoletani ha occupato più spazio gratuitamente in virtù delle norme Covid - argomenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania - Dal primo ottobre, gli imprenditori avrebbero dunque dovuto pagare per gli spazi aggiuntivi occupati, e la maggior parte avrebbe rinunciato a tavoli e dehors. In questo modo, si dà respiro alle imprese». «La possibilità di ampliare gli spazi a disposizione e quindi di incrementare i volumi d'affari - spiega Antonino Della Notte, presidente di Aicast - può dare un importante sostegno per riuscire a far fronte l'impennata dei costi».

Su change.org, per iniziativa del Comitato Valori Collinari, esiste da qualche settimana una petizione dal titolo: «Napoli, basta con tavolino selvaggio. Rivogliamo i nostri marciapiedi». Ha raggiunto 617 firme. 

I principali disappunti arrivano proprio da comitati di residenti e associazioni di consumatori. «I cittadini non ce la fanno più a vedersi sottratti i marciapiedi - tuona il consigliere comunale Gennaro Esposito - Da via Benedetto Croce a San Gregorio, da via Scarlatti a via Capitelli, vico Querce o Quartieri Spagnoli: la situazione è grave anche per i mezzi di soccorso che faticano a passare. La questione della proroga è una scusa per evitare i controlli: c'è una volontà politica di non eliminare i tavolini selvaggi a Napoli, la stragrande maggioranza dei quali è abusiva perché non rispetta le norme del codice della strada. Il Suap ha tirato un sospiro di sollievo con la proroga, perché l'ufficio non ha personale per eseguire i controlli. La polizia municipale formi una task force contro i tavolini illeciti». L'assessore Armato, da ben prima della proroga decisa da Roma su scala nazionale, lavora al regolamento per i dehors. 

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«Portiamo avanti da tempo un discorso con le associazioni e la commissione consiliare - argomenta Armato - le misure prevedono regole più stabili sulle occupazioni e l'installazione di strutture in armonia col contesto urbano, dalle sedie agli ombrelloni. Siamo lieti che alle imprese arrivi una boccata d'ossigeno contro il caro energia, ma il nostro obiettivo resta contemperare gli interessi degli esercenti col diritto alla vivibilità dei cittadini. Prendiamo atto della proroga concessa, senza la quale, a partire dal primo ottobre gli esercenti avrebbero dovuto eliminare i tavolini concessi in funzione della pandemia. Non sarà così. Ma la proroga non ci ferma, in ogni caso: c'è una data fissata, il 3 ottobre, per la discussione in consiglio comunale dei regolamenti sulla civile convivenza e sulla sicurezza urbana, approvati in giunta a giugno. Il regolamento sui dehors verrà invece approvato in giunta tra circa un mese e mezzo. Avremo più tempo, insomma, per mettere a punto le regole e farle applicare». 

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