Primo è stato il governo a dare un colpo d'acceleratore dopo il voto del Colle (ieri il primo Cdm per mettere a punto i piani del Pnrr), ora tocca alla Regione impegnata nei prossimi mesi per portare a casa almeno quattro capisaldi. Anzitutto la legge urbanistica e il piano paesaggistico regionale, la holding unica dei trasporti e la legge elettorale. Senza contare il pallino di De Luca di una riforma più corposa della macchina amministrativa che preveda sanzioni per i dirigenti lenti. A parte, ovviamente, la supervisione dei progetti del Pnrr anche se è una partita che si gioca direttamente tra Stato e Municipi.
I temi del territorio sono due: da un lato legge urbanistica, dall'altro il piano paesaggistico regionale da scrivere di concerto con il ministero della Cultura. Materie, entrambe, in mano all'assessore Bruno Discepolo.
L'iter è partito a marzo scorso con una delibera regionale sulla riorganizzazione delle aziende di trasporto su gomma. Ovvero la creazione di un'azienda unica dei servizi su gomma per la gestione dei contratti del Tpl. Anzitutto Eav e Air che hanno già avviato il processo di fusione delle due aziende di bus ma il progetto è inglobare anche Ctp, forse Anm e aziende più piccole. Obiettivo ora a portata di mano per due motivi: il quasi fallimento di Ctp e i rapporti tra Santa Lucia e San Giacomo che non si metterà di traverso sulla fusione. Processo che potrebbe arrivare in dirittura d'arrivo con la Finanziaria di fine anno. Assieme allo scorporo tra reti e mezzi.
È il sogno deluchiano per eccellenza: burocrazia zero. A novembre scorso il primo passo con il Genio Civile, tramite un processo di digitalizzazione per gli addetti ai lavori. Entro l'estate, però, la Regione vuole mettere in campo non solo una semplificazione di una serie di norme (via e antisismiche in particolare) ma sanzioni per i dirigenti di quegli uffici regionali che non daranno pareri alle domande entro i tempi prefissati: 60 o 90 giorni a seconda delle istanze.
Infine il capitolo più delicato annunciato da De Luca in autunno: una nuova legge elettorale che, sul modello di Zaia, gli apra le porte al terzo mandato. Con i partiti, centrodestra e centrosinistra, disposti a non mettersi di traverso se si prevederà un sbarramento sul modello pugliese: l'8 per cento e premio di maggioranza variabile. E pur di evitare rischi di cannibalismo di coalizione, a cominciare dal Pd, nessun partito dovrebbe mettersi contro.