Consiglio comunale di Napoli, la lunga agonia: ancora una fumata nera

Consiglio comunale di Napoli, la lunga agonia: ancora una fumata nera
di Valerio Esca
Venerdì 21 Maggio 2021, 09:41 - Ultimo agg. 14:33
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Tredici presenti su 41, la seduta è sciolta. In Consiglio comunale, come a Palazzo San Giacomo, si respira aria di fine secondo mandato. Gli interessi della città vengono dopo, molto dopo, quelli elettorali e l'assemblea cittadina come l'intera amministrazione vive uno stato di confusione senza precedenti. Basti pensare che quello di ieri è stato il 16esimo Consiglio sciolto nell'ultimo biennio (dal 25 giugno 2019 al 20 maggio 2021). Mentre nell'ultimo anno, dal 25 maggio 2020 a ieri, su 19 riunioni se ne sono tenute soltanto 9. Singolare che all'appello non fosse presente neanche il sindaco de Magistris. La cosa non è passata inosservata e difatti nei corridoi del Maschio Angioino qualcuno ha sussurrato: ma se non ci viene il sindaco perché dovrebbero esserci i consiglieri della sua maggioranza? Quesito più che legittimo. Una bagarre, forse anche figlia di una cattiva organizzazione della seduta, vista l'attesa del dl Sostegni 2, con la norma per il salva-Comuni (una montagna che ha partorito un topolino), che ha restituito l'immagine plastica della solitudine di de Magistris e dei suoi pochi adepti.


IL CONSIGLIO
«Chi ritiene che il Consiglio possa essere fermo non avrà gioco facile». Le parole di Sandro Fucito, presidente del Consiglio comunale, nell'annunciare all'aula la presenza dei 13 consiglieri su 41 e quindi la non validità della seduta convocata per ieri mattina, suonano come uno squillo di tromba proprio per la maggioranza. Una maggioranza che oramai non c'è più da tempo. Il sindaco può contare su 18 consiglieri, lui compreso, su 41. In aula ieri c'erano 5 rappresentanti del centrodestra e solo 8 di maggioranza (sei, Fucito compreso, del neo gruppo di sinistra, tra l'altro molto critico con il primo cittadino). Lo stesso presidente del Consiglio ha poi annunciato: «Ci sarà una capigruppo e suggerirei di valutare la possibilità della seconda convocazione, perché il Consiglio o si scioglie e va a casa, o opportunamente si convocherà, fosse anche in 14 consiglieri di maggioranza e opposizione». Insomma, l'assenza di qualcuno non può condizionare il blocco dell'intera assemblea cittadina. Sono diversi gli attacchi piovuti dal centrosinistra e dalla stessa maggioranza contro il sindaco. «In fondo almeno a Napoli si trova il dolce oltre al latino dulcis in fundo. Noi abbiamo anche o doce e sotto a tazz, quello della famosa canzone per intenderci - dice Carmine Sgambati di Italia viva - La triste fine di questa consiliatura ha sovvertito anche questo proverbiale sapore in coda: qui c'è solo il veleno, non è neanche veleno ad essere precisi. Ne ho sempre parlato come fatti senza mai neppure vagamente ricondurli in seno a qualsivoglia considerazione di schieramento appartenenza strategia o altra politica». Mentre, dal Pd, Federico Arienzo tuona: «Dietro dichiarazioni mirabolanti, assessori in campagna elettorale che si fotografano persino per il ripristino di un muretto, tentativi di far passare un impossibile assioma tra debito da cancellare e debito da affrontare, la verità di questo ultimo anno è di una amministrazione che non è capace di approvare nessun atto, con una serie di consigli che puntualmente si chiudono per assenza del numero legale».


L'AFFONDO
«Un altro passaggio a vuoto da parte del Consiglio comunale e dell'amministrazione de Magistris. Giunti a questo punto della questione de Magistris, riteniamo che l'unica strada possibile da perseguire, da qui alla fine della sua legislatura, non può essere che il commissariamento: l'ex sindaco si faccia da parte e dia la possibilità di poter salvare la città» sostengono invece Diego Venanzoni consigliere regionale e Roberta Giova consigliere comunale del gruppo La città.


LA SINISTRA
Gli unici ad essere in aula nella maggioranza, seppur critica, sono stati i consiglieri del gruppo della sinistra. «Il gruppo consiliare, di riferimento del sindaco, demA, compreso lo stesso sindaco, i Verdi ed altri consiglieri sparsi della maggioranza, disertano l'aula consiliare; un atto gravissimo e mai accaduto precedentemente» evidenzia il capogruppo di Sinistra in comune-ecologista e democratica Mario Coppeto. «Si consuma un atto politicamente grave - ribadisce Coppeto - perché, con questo gesto, di disertare l'aula, implicitamente si dichiara che la maggioranza non esiste più e che sicuramente la sinistra è fuori da essa».

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