De Luca snobba gli eletti: assenza bis nel Consiglio regionale della Campania

De Luca snobba gli eletti: assenza bis nel Consiglio regionale della Campania
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 18 Novembre 2020, 12:03 - Ultimo agg. 12:04
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Alla fine è una formalità di poco più di 40 minuti. Giusto il tempo dell'ok alla variazione di bilancio per permettere l'assunzione del personale comandato e l'istituzione delle 4 commissioni speciali che vanno all'opposizione. Su tutto spicca l'assenza, per la seconda volta, del governatore De Luca alla seduta del consiglio regionale dove si registra solo qualche timido malumore dei grillini, ma non più agguerriti come un tempo contro la maggioranza. Anzi.

È la seconda volta che si convoca l'assise dopo le elezioni di settembre scorso.

E il 26 ottobre come ieri spiccava l'assenza del governatore De Luca. Assente perché non si trattava onestamente di una assise importante. Ma tant'è, a quasi due mesi dall'elezione, manca il suo discorso programmatico in Aula sui 5 anni futuri come si usa ad ogni insediamento. Ma la seduta scorre via liscia se si esclude il pessimo sonoro per chi è in remoto. Colpa del maltempo che ha mandato in tilt i sistemi informatici ed a tutti i consiglieri è stata chiesta la presenza tra i banchi. Ma tutto è molto breve. Il tempo di votare sulla ratifica degli eletti (che passa all'unanimità e ci mancherebbe), le dimissioni da consigliere dell'assessore Lucia Fortini che lascia il posto all'ex democrat Diego Venanzoni e all'ufficializzazione dei 10 capigruppo, poi si passa alla variazione di bilancio su cui i consiglieri pressavano da settimane. Anche qui nessuno scossone e tutto fila via liscio: una variazione di bilancio di oltre un milione di euro (1.282.667 per la precisione) necessari alla copertura finanziaria per le spese di personale degli uffici di diretta collaborazione. Solo per i mesi di novembre e dicembre, sia chiaro. Anche qui il testo passa all'unanimità. 

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Prima delle commissioni, il presidente del consiglio Gennaro Oliviero, dà comunicazione della formazione dei 10 gruppi consiliari con il Pd che con 9 è il più numeroso. Poi l'aula approva, a maggioranza, la proposta di istituire quattro commissioni speciali: Trasparenza e Anticamorra (già presenti nella precedente legislatura), Aree interne e innovazione. E qui si consuma il primo strappo tutto interno ai grillini perché Maria Muscarà sceglie l'astensione.

«Mi sto chiedendo il motivo per il quale la commissione Terra dei Fuochi non è stata rinnovata. Probabilmente - attacca la consigliera grillina nel suo intervento - dipende da una spartizione di poltrone che non prevedeva questa commissione. O probabilmente è proprio la maggioranza che non vuole controllo». Astensione che pesa specie se all'interno del gruppo grillino, sempre compatto su ogni scelta negli ultimi 5 anni, e su un tema come la Terra dei fuochi, cavallo di battaglia dell'M5s campano. Ma il clima è cambiato. Prova a metterci una pezza la capogruppo Valeria Ciarambino: «Auspico che il tema della Terra dei Fuochi diventi oggi centrale per i lavori del consiglio regionale. C'è tanto materiale raccolto da quella commissione di controllo, i cui poteri di azione erano purtroppo limitati alla sola denuncia». Critico invece il capogruppo della Lega Giampiero Zinzi: «Il tema della Terra dei Fuochi per noi è centrale. Rivendico con orgoglio e forza il grande lavoro fatto dalla commissione che ho presieduto durante la scorsa legislatura. Ci sono tanti focus ancora aperti che porteremo di nuovo in consiglio». Solo in finale la Ciarambino tira fuori un po' gli artigli. «Ho chiesto già nella scorsa seduta di istituire un luogo permanente per discutere dell'emergenza Covid tra presidente e consiglieri regionali. Niente. Perché - ed è l'unico graffio grillino - non è possibile che dobbiamo sapere qualcosa solo dalle dirette di De Luca».

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