Consiglio regionale della Campania, intervista al presidente Oliviero: «Pronti a votare in due mesi per cancellare gli abusi»

Consiglio regionale della Campania, intervista al presidente Oliviero: «Pronti a votare in due mesi per cancellare gli abusi»
di Adolfo Pappalardo
Domenica 10 Aprile 2022, 10:00
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«Non appena ci arriverà il testo lo esamineremo». Tempi? «In un paio di mesi si potrebbe portare a casa», spiega il democrat Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale, riferendosi alla legge urbanistica. È la risposta all'assessore regionale Bruno Discepolo che, in un forum, de Il Mattino, esortava il consiglio a fare presto, senza perdere più tempo magari nelle varie commissioni, a licenziare il nuovo pacchetto di norme di governo del territorio campano. Necessario se l'ultima legge regionale risale al 204, quasi vent'anni fa. E uno stralcio che pure doveva essere approvato nell'ultima finanziaria di dicembre, fu alla fine stornato per evitare polemiche politiche. Si preferì solamente dare una proroga di 12 mesi ai condoni e 9 per l'adozione dei Puc da parte dei comuni. Si deve ripartire, quindi: in un paio di settimane la giunta dovrebbe licenziare il testo.

 

L'assessore Bruno Discepolo ha esortato il consiglio regionale ad accelerare sulla nuova legge urbanistica.
«Da parte nostra c'è tutta la buona volontà e la voglia di andare avanti celermente ma dobbiamo attendere che la giunta licenzi il testo per far partire l'iter.

Presumo che Discepolo abbia fatto un'esortazione in generale, più che direttamente al consiglio regionale. E, a quanto ne so, il testo è quasi pronto ma è fermo nell'ufficio di gabinetto del governatore per le ultime verifiche e gli ultimi approfondimenti legislativi. Appena c'è l'ok al testo da parte della giunta, ripeto, si andrà avanti speditamente da parte nostra».

Una parte del testo si era tentato di portarla in aula durante il voto della Finanziaria.
«Solo una parte di essa, poi fu stralciata. Ora se si vuole servirebbe l'iniziativa di un singolo consigliere che riprenda il testo di quell'articolo stralciato e ne faccia una proposta di legge. Ma credo sia più opportuno e giusto attendere il testo per intero licenziato dalla giunta. Attendiamo solo loro. Mi fa piacere, comunque, che Discepolo intervenga ma si doeve riprendere tutto il pacchetto di norme in maniera organizzata e non certo andare per spezzoni. Ma prima di tutto questo c'è bisogno di una legge paesistica altrimenti quella urbanistica non la puoi applicare nella sua interezza. Parliamo di una riforma epocale che non può partire dal consiglio regionale».

A dicembre poteva esserci l'ok per una prima parte. Perché si decise di fermarsi?
«Non era il caso, a mio avviso, inserire una parte di norme urbanistiche nella Finanziaria dove, magari, poteva essere apposta la fiducia. E alla fine passò solo la proroga di 12 mesi dei termini per esaminare le domande di condono edilizio e per le varianti agli strumenti urbanistici comunali. E al 30 settembre, d'accordo con il governo, i termini per aderire al Piano casa».

Il governatore ci tiene a questa riforma e doveva essere varata da tempo.
«Doveva essere pronta molto prima della Finanziaria, poi tutto fu congelato per le elezioni regionali. Ma, ripeto, al momento il testo è fermo alle valutazioni tecniche dell'ufficio di gabinetto del presidente De Luca».

E i tempi, una volta licenziato il testo in giunta?
«Non saranno certo lunghissimi. Le procedure prevedono la convocazione delle parti e la discussione dell'articolato in commissione. Non credo ci saranno molti ostacoli e in poco più di un paio di mesi, con la volontà di tutti, si può portare la legge a casa. Compreso il passaggio del voto in Aula e senza, sia chiaro, reprimere il giusto dibattito democratico».

Un'altra legge cara a De Luca era quella sul terzo mandato: ne parlò lui stesso a luglio scorso, poi più nulla.
«Non se ne è più parlato, nemmeno nelle riunioni di maggioranza. Per ora non è all'ordine del giorno e se si vuole andare avanti, credo se ne parlerà dopo le prossime politiche». 

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