De Luca al terzo mandato, Oliviero apre:
«Ipotesi legittima, decideranno gli elettori»

De Luca al terzo mandato, Oliviero apre: «Ipotesi legittima, decideranno gli elettori»
di Luigi Roano
Sabato 7 Agosto 2021, 12:00 - Ultimo agg. 16:22
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«È una polemica speciosa che capisco poco: fare una legge elettorale estremamente legittima con la quale si possono fare più mandati alla Regione non significa che chi la fa sarà di nuovo Presidente, a decidere sono sempre e soltanto i cittadini elettori». Gennaro Oliviero - presidente del Consiglio regionale della Campania, espressione del gruppo Pd - lo stesso del governatore Vincenzo De Luca che vuole un terzo mandato alla Regione - va diritto al punto della vicenda. Che fa discutere a livello politico, anche se mancano ancora 4 anni alla fine alla scadenza della legislatura. Il fatto è noto: la Campania non ha una legge elettorale, la norma nazionale stabilisce che c'è un limite dei due mandati, ma che scatta dal momento in cui le Regioni varano la propria legge elettorale. Quindi, se la legge locale arriva in questa legislatura, De Luca ha via libera per il terzo mandato come è accaduto, per esempio, in Veneto con il leghista Luca Zaia. Lo stesso Governatore così ha inquadrato la situazione: «Faremo quello che hanno fatto la Regione Veneto e altre Regioni. Da quando si approva la legge elettorale della Campania scatta la norma dei due mandati, niente di particolarmente innovativo. È una linea già segnata. È una legge che faremo sicuramente entro l'anno». 

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Allora presidente Oliviero, in questa Legislatura ci sarà la legge elettorale della Regione Campania che consentirà al presidente De Luca di correre anche nel 2025 per confermarsi governatore?
«Con la legge elettorale significa che si possono fare più mandati non è che poi è automatico che lo faccia De Luca.

Decidono gli elettori. Sono loro che giudicano. Si tratta di sottoporre al voto e di confermare o meno una gestione politica e amministrativa che io valuto in maniera positiva. È stato fatto già altrove. Non c'è nulla di esagerato».

Tuttavia le polemiche non mancano. Intanto tecnicamente come funziona? Da dove si parte
«Si può partire da un disegno di legge fatto dalla giunta che arriva in Consiglio oppure da una iniziativa dei consiglieri regionali. Che poi passa per la Prima Commissione che tratta gli affari Istituzionali, per il resto tocca all'Aula».

Serve una modifica dello statuto?
«Se dovesse servire non sarebbe un grande problema, si andrebbe in seconda lettura della legge stessa».

Questo è lato tecnico però politicamente le sembra una strada giusta?
«Mi devo ripetere: si tratta di una polemica speciosa, che una persona si possa candidare è legittimo, tanto alla fine l'ultima parola spetta agli elettori, sono loro che decideranno chi sarà il Presidente della Regione. Gli elettori devono avere la possibilità di esprimersi, il problema vero è nel Parlamento dove gli eletti sono nominati dai partiti con il listino».

Insomma un po' come hanno fatto quelli del M5S che il tabù del doppio mandatolo stanno superando. Altrimenti i big non potrebbero ricandidarsi in Parlamento o no?
«Sono due cose diverse, con la nostra legge elettorale a decidere chi sarà il Presidente della Regione e chi andrà in Consiglio regionale saranno i campani. In Parlamento funziona diversamente conta chi viene scelto dal partito».

Alla fine però con la legge regionale che vi apprestate a varare il governatore uscente non avrà dei vantaggi?
«Con la legge della Campania si darà solamente la possibilità di scegliere una qualità, quella dell'amministrazione che mi sembra sia molto positiva».

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