Di Maio, De Luca apre alla nuova alleanza: pronto un posto in giunta per la Ciarambino

Di Maio, De Luca apre alla nuova alleanza: pronto un posto in giunta per la Ciarambino
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 23 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 15:40
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Lo sdoganamento arriva con uno scatto: quello per festeggiare la vittoria di Manfredi sindaco a ottobre scorso. Nell'istantanea ci sono, oltre al neo sindaco, De Luca, Fico e Di Maio e il vice segretario nazionale Pd Provenzano. E lì, da quel momento in poi, inizia il lungo disgelo tra il governatore e il ministro degli Esteri che culmina ieri. Perché sino ad allora i due se le erano date di santa ragione. Con il primo che gli affibbiava qualsiasi epiteto facendone il suo bersaglio preferito. Dallo «sfaccendato» al «portaseccia», da «Luigino il webmaster» al «bibitaro». E lui, il ministro ex grillino, regista della prima diaspora in massa dal movimento, che incassava tranquillamente: «Mi insulti pure», replicava non troppo sdegnato alle invettive deluchiane in onda quasi ogni venerdì durante le dirette social del governatore. Ma da quella foto di ottobre tutto cambia. «Mi dicono siete cambiati. Sì, loro. Io sto sempre là. Sono cambiati quelli che hanno coltivato per 10 anni stupidità politica, che hanno confuso la casta con l'elite, professato l'uno vale uno», metterà in chiaro qualche giorno dopo l'ex sindaco di Salerno. Ma ora, con la diaspora dimaiana, apre ulteriormente, facendo balenare scenari più ampi di collaborazione.

Anzi se già da mesi si parlava di un ingresso dell'M5s in maggioranza alla Regione, con lo scisma di due giorni fa, qualcuno è pronto a giurare che tutto si acceleri.

Lo scenario: un patto da qui alle Politiche da suggellare in autunno in vista delle politiche di primavera proprio con il gruppo dimaiano. 

Ieri mattina Vincenzo De Luca non è stato tranchant, né ironico come è nel suo stile ma ha usato parole al miele verso il ministro degli Esteri. D'altronde il governatore è sempre interessato ad allargare la maggioranza del suo consenso al di fuori degli schieramenti e il nuovo partito di Di Maio potrebbe essere un solido alleato. Perché stringere alleanze con il politico di Pomigliano vuol dire parlare a una parte di quel mondo ex M5s, uscire da una sorta di autarchismo politico e, ancora, superare sul tema il sindaco Gaetano Manfredi (con cui c'è sempre competizione) che ieri invece dichiarava di voler collaborare sia con l'M5s che con i transfughi. Mossa studiata e preparata da tempo, e immortalata, anche qui, con uno scatto durante i festeggiamenti del Primo maggio ad Acerra quando De Luca e Di Maio si intrattennero a parlare vis a vis lontano da tutti. 

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La conferma è arrivata ieri mattina da De Luca, senza giri di parole. «Di Maio un interlocutore? Per le dichiarazioni che ha fatto, credo proprio di sì», dice quando i cronisti gli chiedono se il ministro degli Esteri possa rappresentare un'interfaccia politica per un'unica forza politica riformista. «Se c'è una maturazione politica che va nella direzione della concretezza, che nasce dalla consapevolezza che cambiare la realtà non è un programma che realizzi con le battute e con gli slogan. Se si va in questa direzione - ragiona De Luca - credo che possa essere un bene per l'Italia. Quindi l'apertura vale per tutti, per Di Maio e per altre componenti». Perché l'idea deluchiana è, parole sue, «una grande forza riformista seria, con un programma di base fondamentale e anche, se possibile, una grande forza moderata chiaramente europeista che possa dar vita a una dialettica da Paese moderno». Disegno al di là da venire ma, per ora, De Luca accelera e sarebbe pronto a far entrare in maggioranza i tre consiglieri regionali che hanno seguito Di Maio. Dalla capogruppo Ciarambino ai due consiglieri Saiello e Aversano. Certo gli ex grillini perdono la vicepresidenza del consiglio e una commissione speciale (che rimarrebbe al gruppo M5s composto per ora da tre consiglieri) ma il governatore è pronto a ricompensarli con un assessorato. Alla Ciarambino, quasi sicuramente, passando per il primo rimpasto di giunta di questa legislatura. 

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