Sfida a distanza tra i ministri Mara Carfagna e Luigi Di Maio. Colleghi di Governo, ma avversari nella corsa per un posto alla Camera dei deputati. In ballo c'è il collegio uninominale Napoli-Fuorigrotta. Mentre la ministra per il Sud e la Coesione territoriale (candidata con il Terzo polo) ieri ha fatto tappa a Chiaia per incontrare alcuni giovani (iniziativa organizzata da Together al Gambrinus), il ministro degli Esteri (candidato del centrosinistra) ha passeggiato nella Pignasecca, prima di rendersi protagonista del volo del celebre film Dirty dancing. In poche ore Di Maio si è guadagnato l'appellativo del «Patrick Swayze della politica italiana». Durante una breve sosta a pranzo nella folcloristica trattoria Nennella, i camerieri hanno tirato su Di Maio riproducendo la presa di Swayze e Jennifer Grey nella celebre pellicola.
Carfagna minimizza il siparietto di Di Maio: «Non lo criminalizziamo perché ha fatto un po' di baldoria da Nennella», ma chiude le porte ad un futuro comune: «È un mio collega di governo - spiega Carfagna - con cui abbiamo anche lavorato bene e collaborato, ma abbiamo scelto due strade politiche differenti.
Di Maio ha preferito la passeggiata a Montesanto, mentre 24 ore prima era stato alla Sanità, a via Vergini. Il ministro degli Esteri sta battendo i quartieri popolari, dove il reddito di cittadinanza è il cavallo di battaglia ineguagliabile. Non c'è il bagno di folla, ma il codazzo di giornalisti e staff è immancabile. Tra la sosta a un bar: «È a fin ro'munn» (dice il barista) e la maglietta di Maradona indossata sulla divisa di ordinanza: camicia bianca con maniche tirate su e pantalone scuro, c'è chi tenta di metterlo in guardia: «Sei circondato da brutte persone, stai attento» dice un fruttivendolo. Una signora gli raccomanda di «non fare come la Meloni, il reddito di cittadinanza non lo cancellare». Il tema del reddito torna come il cacio sui maccheroni, quando da Nennella, dopo balletti e selfie con i turisti, Di Maio ribadisce: «Il reddito io l'ho fatto ed io lo difendo». Un commerciante si avvicina al ministro: «Ti parlo come un fratello, ho 69 anni, lavoro da quando ne avevo nove e prendo 510 euro di pensione, mi è appena arrivata una bolletta di 700 euro, ma ti pare giusto?». «Non è giusto e vi aiuteremo», la promessa di Di Maio. La tappa finale con foto di rito è davanti al murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli. Di Maio, qualche ora più tardi, sui social si rivolge al leader di Azione Carlo Calenda: «Ho prenotato un tavolo a nome mio da Nennella, è per tre, così puoi andarci anche con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Approfittane, uno staff meraviglioso, esuberante, pieno di energia che si fa il mazzo dalla mattina alla sera. Così per qualche ora esci dalla bolla social e la smetti di fare il radical chic. A presto e viva Napoli».
La sfida nel collegio che raggruppa Chiaia, San Ferdinando, San Giuseppe, Montecalvario, Avvocata, Stella, San Lorenzo, Mercato, Pendino, Porto, Posillipo, Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura, Chiaiano, vede in corsa, oltre ai due ministri Carfagna e Di Maio, la senatrice uscente Maria Rosaria Rossi (centrodestra in quota Toti), l'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa (M5S) e l'avvocato Domenico Ciruzzi (Unione popolare con de Magistris).