Elezioni a Napoli, scoppia il caso nel gruppo di Lanzotti: «Candidata a sua insaputa»

Elezioni a Napoli, scoppia il caso nel gruppo di Lanzotti: «Candidata a sua insaputa»
di Valerio Esca
Venerdì 24 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 17:07
4 Minuti di Lettura

«C'è una candidata a sua insaputa come stabilisce il Tar, nella lista Azzurri per Napoli della coalizione di Manfredi, chiediamo la ricusazione di tutta la lista». Il caso è stato sollevato da Forza Italia, che ieri mattina ha convocato la stampa per presentare il ricorso al Tribunale amministrativo regionale su un caso di una candidatura sospetta. Riavvolgiamo il nastro.

Angela Baiano risultava il 4 settembre (termine ultimo della presentazione delle liste) candidata sia in Azzurri per Napoli, che nella lista dei Repubblicani-democratici (entrambe a sostegno del candidato di centrosinistra Manfredi). Per questo motivo la commissione elettorale aveva escluso da entrambe le liste la signora Baiano, che ha poi presentato ricorso al Tar.

A quel punto il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso della Baiano che chiedeva di essere reinserita nella lista dei Repubblicani. La commissione elettorale avrebbe dovuto cancellare il nome della Baiano dalla lista presentata successivamente, rispetto all'orario di presentazione. La lista dei Repubblicani è stata presentata il 3 settembre alle 16,30, quella Azzurri per Napoli il 4 settembre alle 12, al fotofinish. Ma cosa scrivono i giudici del Tar? «Che la ricorrente (Angela Baiano, ndr), nel ricorso sostiene che non ha sottoscritto alcuna candidatura al Consiglio comunale per la lista Azzurri per Napoli, invero è stata inserita a sua insaputa». 

Parte da qui la battaglia legale degli uomini di Berlusconi all'ombra del Vesuvio, che attraverso il suo coordinatore cittadino Fulvio Martusciello e l'avvocato Giuseppe De Gregorio, chiedono «l'annullamento dell'intera lista». Circolano però foto in cui la Baiano sarebbe in procinto di firmare la sua candidatura con Azzurri per Napoli, con tanto di sottoscrizione da parte dei coordinatori della lista. E dunque come stanno le cose: la Baiano ha sottoscritto la candidatura con due liste per poi ripensarci? Ha presentato un ricorso al Tar per chiedere di essere riammessa poco chiaro o è stato il giudice a interpretare male il ricorso? O effettivamente è stata inserita a sua insaputa nella lista di Stanislao Lanzotti? Abbiamo provato a chiederlo direttamente ad Angela Baiano, che però ha preferito non rispondere alle nostre sollecitazioni. «Siamo seriamente preoccupati della legittimità delle elezioni a Napoli» tuona Martusciello. Poi la parola passa al legale, Giuseppe De Gregorio: «Una candidatura a propria insaputa comporta la decadenza dell'intera lista. Facciamo riferimento a precedenti giurisprudenziali e non ultimo, un caso identico a quello in oggetto di valutazione del Tar avvenuto in Piemonte. La vicenda della candidata non è personale rimarca l'avvocato De Gregorio - e travolge l'intera lista di appartenenza. La lista è un atto unico e quella lista non può ritenersi legittima. Noi non vogliamo intervenire o ragionare su accertamenti della responsabilità penale, chi abbia autenticato, dove e quando, la candidatura, ma il nostro tema è di natura politica, non di forma ma realmente di sostanza». 

Video

«Apprendiamo con simpatia che l'onorevole Martusciello ha annunciato di ricorrere al Tar contro la nostra lista. Il tutto a pochi giorni dalle elezioni. Ne siamo veramente commossi. L'ossessione, evidentemente non curata, del coordinatore di Forza Italia nei confronti del nostro progetto politico lo porta a esporsi a figure barbine». Lo affermano Lanzotti e Graziella Pagano, coordinatori della lista Azzurri per Napoli. «Ricordiamo a Martusciello che le liste sono state vidimate dall'ufficio elettorale e che hanno già passato il vaglio degli organismi competenti. In merito al caso sollevato nel corso della conferenza stampa di stamattina vogliamo subito rassicurare Martusciello, segnalandogli che abbiamo tutte le prove e le documentazioni che accertano la nostra assoluta correttezza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA