«Siamo sconcertati nel registrare le dichiarazioni di questi ultimi giorni del candidato sindaco Maresca. L'allusione alla politicizzazione della funzione giurisdizionale è gravissima; ed è ancor più grave che provenga da un magistrato». L'affondo a Catello Maresca, candidato sindaco del centrodestra a Napoli, arriva dall'Associazione nazionale magistrati amministrativi, dopo la critica del pm in aspettativa della decisione del Tar Campania, a seguito dell'esclusione delle sue due liste civiche dalla corsa per Palazzo San Giacomo. La replica non si è fatta attendere: «Leggeremo. Lo sconcerto è reciproco, aspettiamo la conclusione della procedura e poi vedremo». Intanto il ricorso al Consiglio di Stato è stato depositato e la discussione fissata per venerdì. Trapela ottimismo dal comitato elettorale di Maresca: pare che il ricorso della lista Catello Maresca possa avere esito positivo. Ieri il magistrato, sempre più vicino a Fi, ha partecipato all'incontro con il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, alla Stazione Marittima, durante il quale si è affrontato il tema delle Zes (zone economiche speciali) e della centralità della risorsa mare nel programma del magistrato.
«Soltanto grazie alla cooperazione istituzionale, che per noi già poggia su solide basi, potremmo rilanciare l'area portuale da Ponente a Levante - spiega Maresca - con gli strumenti offerti dal Pnrr, l'area portuale non dovrà più essere soltanto una zona di transito, ma anche di produzione, con un'apertura agli investimenti dei privati.
Il ministro ieri ha incontrato le donne candidate di Fi con la coordinatrice cittadina di azzurro donna Alessandra Iannuccilli. Presenti il capolista Pasquale Perrone Filardi e il coordinatore cittadino Fulvio Martusciello. «Fi può dare un contributo importante, perché il rischio che corre Napoli è essere di nuovo governata come negli ultimi 30 anni dalla sinistra in tutte le sue sfumature di colore, dal rosso di Bassolino e Iervolino all'arancione di de Magistris, che hanno trasformato Napoli da capitale del Mezzogiorno in una periferia d'Europa». Secondo Carfagna «l'unica alternativa a questo sistema di potere, che si è dimostrato autoreferenziale, è rappresentato da Maresca. Martusciello ha fatto un buon lavoro in queste settimane e i risultati elettorali sapranno ripagarlo dei sacrifici fatti».
Carfagna ha poi tentato di gettare acqua sul fuoco in questa campagna elettorale rovente, spesso proprio per i toni, a volte sopra le righe, utilizzati da Maresca: «Sono sempre dell'idea che il confronto debba avvenire nel rispetto reciproco, mi ricordo sempre in realtà la sinistra fare campagne elettorali demonizzando gli avversari, mi auguro che questo non accada, che non si alzino i toni né da una parte né dall'altra», che suona come una tirata di orecchie per il magistrato. Si è detta poi fiduciosa della pronuncia da parte del Consiglio di Stato sulle liste esclude del magistrato «non solo per il centrodestra e Maresca, ma anche per i cittadini napoletani che hanno diritto di esprimere il loro voto». Infine sulla candidatura di Assunta Cutarelli, zia del killer di Genny Cesarano, giovane 17enne ucciso per sbaglio nel 2017 alla Sanità, nelle fila di Fi, Carfagna chiarisce: «È sicuramente stato più volte detto da molti che le responsabilità penali sono personali, non conosco la vicenda e quindi faccio fatica ad esprimermi. Naturalmente la mia vicinanza e solidarietà va sempre alle vittime di camorra ma anche a quei familiari che ingiustamente pagano lo scotto di essere soltanto familiari di criminali di camorra». Sulle accuse rivolte da Maresca a Cesaro, che starebbe sostenendo la corsa del suo competitor Manfredi, il ministro taglia corto: «A me interessa di più il contributo che può dare Fi a questa campagna elettorale e al riscatto di Napoli».