Elezioni a Napoli, Manfredi prova lo sprint per evitare il ballottaggio

Elezioni a Napoli, Manfredi prova lo sprint per evitare il ballottaggio
di Adolfo Pappalardo
Domenica 19 Settembre 2021, 10:10
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Nessuno lo dice apertamente ma nel Pd e nella coalizione di Gaetano Manfredi si respira un certo ottimismo: la vittoria al primo turno potrebbe essere a portata di mano. E nel caso avrebbe un valore enorme perché a Napoli, a differenza di Milano dove pure si intravede uno scenario di chiudere la partita entro il 4 ottobre, il campo del centrosinistra vede ben tre contendenti in campo. E uno di questi è temibile, elettoralmente parlando, perché è l'ex sindaco Antonio Bassolino, dato in grande risalita nei sondaggi.

«Io conosco le leggi di Napoli...», ha spiegato l'altro giorno, non a caso con una battuta, il ministro Dario Franceschini quando gli è stato chiesto proprio di una eventuale vittoria già al primo turno.

Facendo capire che per scaramanzia è meglio non dirlo. Però i vertici nazionali del partito, a cominciare dal segretario nazionale Enrico Letta domani a Napoli per sostenere l'ex ministro, sperano proprio in questo scenario. 

Speranze aumentate dopo l'azzoppatura del competitor di centrodestra, Catello Maresca, a cui i giudici amministrativi, rigettando il ricorso due giorni fa, hanno definitivamente sbarrato la strada alla lista della Lega e alle due civiche del magistrato. Un aspetto che cambia, e molto, le carte sul tavolo da gioco e comunque è benzina nel motore per il centrosinistra. Per Manfredi ma anche per Bassolino, sia chiaro. Vedremo. Intanto nei prossimi giorni s'intensifica l'arrivo dei big a Napoli. «Qui si gioca la partita più importante delle amministrative. Manfredi rappresenterà un fattore di cambiamento concreto che metterà fine alla stagione dei personalismi in politica: è finita l'era dei super-uomini, i cittadini chiedono concretezza ed avranno in Gaetano il massimo garante», ha spiegato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine di un confronto sulle politiche sanitarie con rappresentanti delle professioni sanitarie, candidati della lista Napoli Solidale. Mentre domani è il turno del segretario nazionale del Pd Enrico Letta, assai fiducioso dicono i suoi, del risultato di Napoli. Non solo per lo scacchiere delle amministrative ma anche per verificare chi sarà il primo partito nazionale dopo queste comunali. E ad oggi sono ben 4 che viaggiano quasi appaiati: Democrat e Lega quotati al 19 per cento e M5s e Fdi dati al 18. Insomma, una partita nella partita.

E domani mattina Letta sarà all'ombra del Vesuvio per immergersi con Manfredi nel cuore della città. Con la segreteria del Pd che ha organizzato un percorso a tappe nel centro con Letta a Manfredi. Prima con le associazioni presso il complesso museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco sito ai Tribunali e poi alla chiesa di Santa Luciella a San Biagio dei Librai, sempre per parlare con i cittadini. Infine passeggiata a Forcella. Il prossimo week-end invece è il turno di Giuseppe Provenzano, ex ministro e attuale vice segretario del Pd e Enzo Amendola, sottosegretario per gli Affari europei. Ma il Pd pensa già alla chiusura della campagna elettorale: compito che tocca al ministro per il lavoro Andrea Orlando con una manifestazione a Scampia. 

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Intanto ieri Gaetano Manfredi ha ribadito l'impegno dei suoi primi 100 giorni in caso di vittoria: riformare la macchina amministrativa. «La precondizione per il rilancio della città è la riorganizzazione dell'amministrazione del comune e delle società partecipate. E questo va fatto nei primi cento giorni guardando prima di tutto alle competenze. Serve un nuovo modello organizzativo che guardi al futuro, certo considerando e misurando anche le performance». «Io credo molto - ha aggiunto durante un incontro a Manageritalia Campania - in una organizzazione amministrativa efficiente e, come ho fatto all'Università, voglio partire da qui. Dobbiamo separare la gestione politica da quella amministrativa e scegliere il management sulle competenze, solo a seguire può eventualmente esserci appartenenza». 

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