La crisi di governo avrà i primi effetti concreti sulle comunali di Napoli. Tra nuove maggioranze, rimpasti e ricollocazioni, nel centrosinistra per Palazzo San Giacomo avanza nelle ultime ore prepotentemente la candidatura di Enzo Amendola. Il ministro degli Affari europei in carica, sebbene il suo premier Giuseppe Conte sia dimissionario e attenda di sapere se - dopo il mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico - avrà un terzo incarico per Palazzo Chigi, potrebbe uscire dall'Esecutivo futuro che andrà a nascere per tuffarsi testa e corpo nell'avventura della candidatura a sindaco di Napoli. L'ex segretario regionale del Pd sta ricevendo molte pressioni dal suo partito, ma anche da numerosi dirigenti del Movimento Cinquestelle, a scendere in campo per provare a conquistare la guida della terza città d'Italia.
Ci sono tutte le condizioni politiche per costruire una base ampia, dal momento che nelle ultime riunioni dei partiti oltre che dalle dichiarazioni pubbliche sta emergendo la volontà di allargare la coalizione delle regionali (quella con le liste che fanno riferimento al governatore Vincenzo De Luca) agli stessi grillini.
Amendola, se decidesse di abbracciare la sfida, se la vedrebbe con una delle personalità civiche che potrebbero ricevere sponda dai partiti di centrodestra. In pole position, ormai da settimane, c'è il magistrato Catello Maresca. Chi ieri ha provato a riunire una rete di associazioni impegnate per il riscatto della città da anni è stato il manager Riccardo Monti. Non tutti gli invitati, però, hanno poi partecipato preferendo evitare di essere subito associati ad una candidatura. È il caso della pedagogista Maria Luisa Iavarone, presidente della Fondazione Artur e madre del giovane Arturo, che fu aggredito da una babygang in via Foria: «Non ho partecipato perché ho colto la distorsione nella comunicazione che tende ad approfittare del contributo libero, indipendente, intellettualmente onesto per costruire il consenso intorno ad un nome singolo. Il punto è convincere chiunque abbia in mente di candidarsi che abbiamo bisogno innanzitutto di un metodo condiviso per il governo della città dei prossimi 10 anni», la sua opinione. Sulla stessa scia un altro assente come il commerciante Enzo Perrotta secondo cui «non si antepone la candidatura al progetto».
Monti ha ribadito la sua posizione: «Do il mio contributo al di fuori dei partiti, non so ancora se mi candido: per ora dobbiamo raccogliere le idee per sfruttare al meglio le risorse del Recovery. Il mio amore per la città mi fa essere molto generoso», ha detto. L'organizzatore dell'evento è stato Gaetano Brancaccio di Per Napoli civile: «Noi siamo impegnati da anni e non sotto scadenza elettorale, penso che si debba creare osmosi positiva tra competenze e classe politica perché non esistono più i vecchi partiti. Monti per ora cura tutti i rapporti economici del nostro progetto». Nel concreto, dal forum sono emersi gli inviti in primis a valorizzare la risorsa mare, a rigenerare il tessuto urbano, ad attrarre investimenti pubblici e privati per le questioni urbanistiche irrisolte. Tra i presenti venuti ad ascoltare con curiosità il berlusconiano Stanislao Lanzotti, l'ex questore Franco Malvano, l'imprenditore Maurizio Marinella nonché il numero uno dell'Eav, il deluchiano Umberto De Gregorio. A sostegno invece dell'ipotesi Maresca, il caldoriano di estrazione democristiana Salvatore Varriale dell'associazione Insieme per Napoli. «Ora che il Consiglio Superiore della Magistratura ha archiviato il caso Maresca è il momento di parlare di Napoli e delle cose da fare: l'associazionismo, libero e lontano dalle logiche della vecchia sinistra, farà il possibile per convincerlo», ha annunciato.