Elezioni comunali a Napoli, sì del Pd al rinvio del voto per frenare l'avanzata di Bassolino e Maresca

Elezioni comunali a Napoli, sì del Pd al rinvio del voto per frenare l'avanzata di Bassolino e Maresca
di Luigi Roano
Mercoledì 10 Febbraio 2021, 10:00 - Ultimo agg. 11:00
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Mano libera per le alleanze, nessun veto, «decidano i territori» racconta il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Ma allo stesso tempo sui territori se le elezioni dovessero essere rinviate a settembre tutti tirerebbero un sospiro di sollievo. Nella sostanza resta il caos sotto il cielo del centrosinistra allargato al M5S. Non c'è un candidato pronto e l'alleanza con i grillini non è facile da concretizzare. Ieri in 1500 - per esempio - nel corso di un evento su fb hanno detto no all'alleanza con Draghi e lo hanno detto da Napoli. Tuttavia, la mossa del segretario Pd di concedere «autonomia» laddove si vota per le comunali - e Napoli è una delle città più complicate dove mettere assieme l'alleanza e trovare un candidato che se la giochi - ha il pregio di responsabilizzare i dirigenti locali che così non potranno più fare melina. Anche se qualcuno azzarda che l'indicazione arrivata dalla segreteria nazionale sia un po' pilatesca nel senso che non terrebbe conto della situazione napoletana. Di qui il vento forte che soffia sullo slittamento dell'apertura delle urne a settembre. Per trovare la quadratura del cerchio delle alleanze, ma soprattutto per tenere sotto controllo la spinta degli outsider illustri come Antonio Bassolino e altri di quella parte politica come Sergio D'Angelo che scalpitano perché intravedono uno spazio congruo per tentare la scalata a Palazzo San Giacomo. Non solo, Pd-M5S e Leu temono - e non poco - la discesa in campo nel centrodestra del pm anticamorra Catello Maresca. Uno che potrebbe spezzare un trentennio esclusivamente a guida centrosinistra a Napoli. Sperano i sinistrosi in un logoramento del magistrato che oggettivamente a livello formale è nel giusto, ma - secondo quanto sostengono in tanti - sotto il profilo dell'opportunità fare una campagna elettorale con la toga addosso non è il massimo. 

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Dunque, per le amministrative il Pd dirà ai dirigenti locali del partito di muoversi in «autonomia», perché «le alleanze si decidono nei territori, ma certo sarà utile avere un campo di alleanze rappresentato dai partiti con i quali abbiamo governato fino a dieci giorni fa». Zingaretti per rafforzare il concetto ricorda come egli stesso è arrivato a essere il presidente della Regione Lazio: «Le alleanze si decidono nei territori. Io sono presidente di Regione perché mi sono candidato rifiutando il modello che il partito nazionale offriva e costruendo l'alleanza che ritenevo più consona a vincere nel territorio. Noi diremo di accentuare l'elemento di autonomia dei territori, no modelli catapultati dall'alto». Il segretario precisa ancora: «Al tempo stesso, avere un campo di alleanze aiuterà anche i territori a scegliere con più opportunità. Dunque, autonomia dei territori, nessuna volontà di calare nulla dall'alto, ma spirito unitario. Quello che possiamo portare noi è un patrimonio di relazioni positivo, con i partiti con quali abbiamo governato fino a dieci giorni fa, patrimonio da continuare a coltivare». Marco Sarracino il segretario Pd di Napoli è ben consapevole delle difficoltà e approfitta dell'assist di Zingaretti per fare un appello a quella che dovrebbe essere la sua parte politica e anche ai big del partito che dovrebbero poi spendersi come candidati per Napoli. «Siamo all'ultima chiamata perché la sfida del Recovery deve impegnarci tutti a invertire la rotta, e dobbiamo farlo con un candidato e con una coalizione all'altezza di tale sfida». Sarracino parla nel corso di un dibattito promosso dall'ex europarlamentare Enzo Rivellini svoltosi su fb. «La coalizione - aggiunge il segretario - dev'essere larga e plurale, dalla sinistra radicale ma anche, senza tabù, aprendo a forze civiche e moderate che non vogliono confondersi con chi, in questo momento, rappresenta il polo sovranista che non ha mai tutelato Napoli e i napoletani.

Questo è un dato oggettivo, un dato politico e storico consolidato in questa città. Ci si camuffa con una candidatura civica, ma le forze in campo saranno evidentemente politicizzate, a prescindere dal fatto se la camuffiamo con un profilo civico o politico». L'affondo sul Recovery e il candidato sembra essere rivolto ai grillini, ma anche al suo partito. Il fattore tempo è centrale ecco perché la data delle elezioni è uno spartiacque anche politico.

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