M5S, Fico aspetta la deroga allo stop per il terzo mandato: prove di dialogo con DemA

M5S, Fico aspetta la deroga allo stop per il terzo mandato: prove di dialogo con DemA
di Valerio Esca
Venerdì 29 Luglio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 18:06
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Il futuro del presidente della Camera Roberto Fico resta in bilico tra Conte e Grillo. Il primo vorrebbe aprire alla possibilità di superare lo scoglio del doppio mandato, «anche per valorizzare esperienze e competenze» ha detto ieri, mentre il comico genovese non ne vuole sapere: dopo due mandati si va a casa. E così la terza carica dello Stato potrebbe non essere in corsa alle elezioni di settembre. Al netto della questione nazionale, c’è poi un fronte tutto locale. Vanno composte le liste e sciolti i nodi sulle possibili candidature. Oggi è in programma a Scampia, roccaforte grillina, un’assemblea territoriale aperta agli attivisti, agli eletti e non eletti, alla quale parteciperanno anche Fico e i deputati Gilda Sportiello e Salvatore Micillo. Domenica una riunione online degli iscritti in Campania coinvolgerà, oltre a Micillo, anche i tre consiglieri regionali M5s e Giuseppe Conte

Una volta chiarito l’aspetto sullo stop o meno a chi è al secondo mandato si potrà ragionare su candidature e composizione delle liste. Ma partiamo dalle certezze: in pole ci sono sicuramente le deputate uscenti Sportiello e Teresa Manzo, entrambe al primo mandato. La prima è stata eletta nel collegio di Napoli, mentre Manzo, 36enne stabiese, nel collegio che comprende l’area vesuviana e nolana. Il M5S punterà dunque su una flotta rosa e giovane. Ma non è escluso che si possa pescare anche tra i grillini che ricoprono un incarico istituzionale sul territorio. Sicuramente si guarda con interesse all’assessore al Welfare di Palazzo San Giacomo, Luca Trapanese. Profilo spendibile anche sul piano mediatico: l’assessore è molto attivo nel sociale. Noto per essere stato il primo caso in Italia di genitore omosessuale ad adottare una bambina affetta da sindrome di down. Dal 2018, infatti, è il padre single della piccola Alba. Trapanese è molto vicino al presidente della Camera ed è entrato nella giunta Manfredi otto mesi fa proprio in quota Fico. Ed è proprio sugli uomini più vicini alla terza carica dello Stato che all’ombra del Vesuvio continua il pressing degli ex arancioni legati a Luigi de Magistris. L’ex sindaco di Napoli infatti ha chiamato a raccolta i suoi fedelissimi e strizza l’occhio al leader grillino Giuseppe Conte.  

De Magistris gioca a carte scoperte e al Mattino spiega: «Alleanza con Conte? Un’idea suggestiva. Abbiamo colto la crisi di Governo e questa fase politica in cui Conte ha deciso di rompere con il Pd e il sistema draghiano. Fa dichiarazioni rimarcando lo spirito originario del Movimento, così come Di Battista. Se c’è volontà a dialogare, con chi, come me quando ero sindaco, certe cose le ha fatte, sarebbe interessante».

Però ci tiene a chiarire: «Il nostro progetto non c’entra nulla con Conte. “Unione popolare” è nato mesi fa. Avevamo già in programma di presentarci alle politiche, immaginando che fossero state più in là. Con il precipitare degli eventi ci siamo chiesti “vogliamo provarci?” e abbiamo deciso di accettare la sfida. Il nostro è un laboratorio composto da associazioni e movimenti. Basti guardare l’appello firmato da centinaia di intellettuali di tutta Italia. Come partiti ci sono Rifondazione, Potere al popolo, Manifesta, ma noi guardiamo anche oltre. Si tratta di un progetto che guarda in avanti». Quello di de Magistris - che di “Unione popolare” sarà il capo politico - è un ragionamento «di dialogo, per vedere come si può eventualmente stare insieme», per un risultato che secondo l’ex pm «potrebbe essere clamoroso». «L’attuale legge elettorale – dice - è fatta in modo tale da favorire la convergenza. Abbiamo registrato questo dato positivo della rottura del M5S con i dem, ma non ho capito bene ancora Conte che vuole fare. Ad ogni modo credo che l’ipotesi di stare insieme al Movimento sia interessante. Potrebbe crearsi un terzo polo».  

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Nella sua base, ovvero Napoli, a lavorare dietro le quinte al corteggiamento sfrenato ai grillini ci sono i suoi fedelissimi Carmine Piscopo, Rosaria Galiero e Donatella Chiodo. I pontieri dell’ex pm stanno tentando un approccio con quel mondo grillino che già negli anni scorsi è stato borderline, diviso tra il fuoco arancione e quello pentastellato. C’è anche chi la butta sull’ironico: «Un pezzo di demA è già dentro il Movimento» riferendosi al gruppo consiliare. Difatti il capogruppo Ciro Borriello, Salvatore Flocco e Claudio Cecere vengono proprio dalla “parrocchia” targata de Magistris. Intanto sulle chat dei grillini napoletani c’è molto malumore. L’ipotesi di alleanza con de Magistris proprio non riescono a digerirla: «Meglio stare da soli»; «Ha sempre parlato male del M5S e di Conte, adesso vuole stare con noi?»; «Ha affossato la città adesso vuole affossare noi». Il tenore dei messaggi è feroce e soltanto un intervento dei vertici del Movimento potrebbe far cambiare idea agli attivisti. 

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