Elezioni suppletive a Napoli, M5S contro Di Maio: «Ha candidato l'amico del liceo»

Elezioni suppletive a Napoli, M5S contro Di Maio: «Ha candidato l'amico del liceo»
di Valentino Di Giacomo
Martedì 21 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 14:19
4 Minuti di Lettura
Una sorta di candidato-fantasma correrà per il Movimento 5 Stelle alle elezioni suppletive per il Senato. È Luigi Napolitano, amico di lunga data di Luigi Di Maio, che ha vinto le contestatissime parlamentarie sulla piattaforma Rousseau. Nulla da fare per l'alleanza con il centrosinistra nonostante la maggior parte dei parlamentari e degli attivisti campani chiedevano di convergere sulla candidatura di Sandro Ruotolo insieme al Pd e agli arancioni del sindaco de Magistris. Di Maio ha deciso: niente alleanze nonostante a Roma si governi insieme al centrosinistra.

LEGGI ANCHE Elezioni suppletive a Napoli: Ruotolo sfida Guangi

Da giorni però Napolitano dopo le dure contestazioni alla sua vittoria delle parlamentarie è letteralmente sparito. L'ultimo suo post su Facebook è quello in cui annuncia con entusiasmo la sua corsa per il seggio che fu del compianto Franco Ortolani. L'ingegnere partenopeo, pur invitato a commentare da diversi giorni le accuse che gli sono piovute addosso, si è trincerato nel più tombale silenzio e non risponde a telefonate e messaggi. Tace Napolitano, ma in suo sostegno sono intervenuti gli amici di una vita. Su tutti Dario De Falco, consigliere comunale a Pomigliano e amico da sempre di Di Maio e del neocandidato. Per Napolitano con alcuni post su Facebook si è speso anche il senatore di Portici, Sergio Puglia, altro dimaiano di ferro. Quando la base è insorta Puglia ha scritto sul suo profilo che «su Rousseau possiamo essere in disaccordo con le decisioni stabilite dalla maggioranza, ma vanno rispettate». Poi l'avvertimento ai tanti attivisti che in questi giorni si sono ribellati, utilizzando uno slogan degli ultras. «Se qualcuno ritiene che questa assemblea non debba essere riconosciuta, allora non la utilizzi mai più per proporre la sua candidatura. Coerenza e mentalità». Ragionamento che ha fatto ancor più infuriare la base perché in questo modo ogni critica viene bollata come atto di miscredenza.

LEGGI ANCHE Ruotolo divide M5S ma Di Maio tira dritto 

Eppure gli errori procedurali su Rousseau sono stati molteplici. I candidati sono stati prima annunciati in cinque e poi rimossi, infine sono diventati undici ma solo a poche ore dalla votazione. Un pasticcio. Non solo, ma nell'enorme confusione è stato persino inserito nella rosa un 38enne, quando al Senato occorrono 40 anni per poter entrare a Palazzo Madama. Fin qui gli errori di metodo contestati, ma quello che più ha infastidito la base è che Napolitano a dire degli attivisti ha partecipato a pochissime manifestazioni del Movimento. Lo si ricorda soltanto a partire dallo scorso anno quando pure aveva proposto la sua candidatura per le Europee, riuscendo a farsi candidare solo dopo l'esclusione del casertano Aniello Nazaria che aveva ottenuto 300 voti in più di Napolitano.

LEGGI ANCHE Parlamentarie, in rivolta la base M5S a Napoli

Accuse e sospetti al punto che Napolitano si è meritato sui social l'appellativo di far parte dei «Pomigliano Boys», vale a dire la ristretta cerchia di amicizie di Di Maio che poi sono riusciti a seguire il leader nella sua avventura parlamentare. E dove non riescono le candidature ci sono assunzioni ministeriali già finite nel mirino dei giornali. Tra gli altri si segnalano tra i vicinissimi al leader pentastellato proprio De Falco, oggi consigliere comunale a Pomigliano, ma capo segreteria di Di Maio a Palazzo Chigi all'epoca del governo gialloverde. Infine De Falco è stato riciclato sempre a Chigi come consulente del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Riccardo Fraccaro. Dalla città natia di Luigi arriva anche Assia Montanino, chiamata per la segreteria particolare di Di Maio quando era allo Sviluppo economico, laureanda in Economia non era riuscita a farsi eleggere con il Movimento 5 Stelle nella città alle pendici del Vesuvio. Dal Vesuviano, al Mise, c'è un altro amico del titolare della Farnesina, Enrico Esposito, originario di Acerra, ex compagno di università di Di Maio, da lui chiamato a Roma come capo del legislativo, equiparato ad un dirigente con 150mila euro di stipendio. Ma anche al ministero del Lavoro, che fu del leader grillino durante il governo con Salvini, ci sono persone vicinissime a Di Maio. Qui il nome è quello di Luigi Falco, napoletano, ex staff del capo M5s quando era vicepresidente della Camera, poi portato al Lavoro come capo ufficio stampa. Anche con l'arrivo di Nunzia Catalfo al ministero, il sodale di Di Maio è rimasto al suo posto.

LEGGI ANCHE M5S, vince Napolitano con 708 voti

Se c'è rabbia tra gli attivisti napoletani, la vicenda delle parlamentarie e la mancata alleanza con il centrosinistra ha lasciato strascichi anche tra i parlamentari con diversi campani sul piede di guerra. «Non allearsi con il Pd poteva avere senso nel 2018 spiegano ora siamo al governo con loro e un candidato unitario era la scelta più logica». Ma Di Maio ha resistito al pressing spiegando che andare alle suppletive al Pd avrebbe significato aprire un varco anche per le prossime regionali in Campania. A correre sarà dunque l'amico ingegnere. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA