Festa con la torta di Mussolini a Napoli, c'è la denuncia in Procura: «E abbiamo avviato i procedimenti disciplinari»

Festa con la torta di Mussolini a Napoli, c'è la denuncia in Procura: «E abbiamo avviato i procedimenti disciplinari»
di Paola Marano
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 16:56
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Una risposta «che parte proprio dal territorio, dalla parte sana della municipalità, che ancora una volta ribadisce il proprio no a ogni forma di nazismo e di fascismo». Dopo il caso del dipendente comunale che ha festeggiato il pensionamento con una torta raffigurante il volto di Mussolini, la quarta municipalità di Napoli cerca di lasciarsi le polemiche alle spalle scegliendo uno dei luoghi simbolo della Resistenza e delle Quattro giornate per celebrare la giornata delle Memoria. Questa mattina in piazza Carlo III, davanti a una platea di alunni delle scuole del territorio, sono state posate tre pietre di inciampo realizzate dall’artista Gunter Demnig in memoria di Luciana Pacifici, Sergio De Simone e Paolo Procaccia: tre bambini partenopei vittime della Shoah.  

Un'occasione per riaffermare una netta condanna nei confronti della vicenda che ha coinvolto il parlamentino della zona di Napoli Est. «Abbiamo portato avanti un'indagine interna che si è conclusa con l'avvio di un procedimento disciplinare nei confronti dei dipendenti che si sono prestati a quella attività e a quella festa – ha spiegato Giampiero Perrella, presidente del parlamentino - E abbiamo al tempo stesso presentato un esposto alla Procura della Repubblica per verificare se esistano i presupposti per la fattispecie del reato di apologia del fascismo».

Secondo le decisioni che saranno prese in autonomia dalle commissioni di disciplina istituite al Comune di Napoli, Perrella ha chiarito che i dipendenti al centro della bufera «andranno probabilmente incontro a una sospensione di qualche giorno dal servizio».

«Un giorno ulteriore della Memoria», per dirla con le parole di Giuseppe Crimaldi, presidente della Federazione Italia Israele, che ha sottolineato l’importanza assunta oggi dalla cerimonia alla luce del caso dei giorni scorsi. «Non basta celebrare l'Olocausto un giorno l'anno - ha evidenziato Crimaldi - la memoria deve essere coltivata tutti i giorni, e la cosa più bella di oggi è vedere anche tanti bambini, tante scolaresche coinvolte nel progetto, perché bisogna investire sui giovani». E proprio ai giovani presenti in piazza si è rivolto Antonio Amoretti, presidente dell’Anpi Napoli. «Questa mattina dobbiamo solo lavorare per trasmettere ciò che è accuduto, i valori di quelle esperienze – ha detto il partigiano - Noi con le quattro giornate abbiamo salvato la comunità ebraica di Napoli perché i nazifascisti non ebbero il tempo di deportarli». Comunità Ebraica di Napoli che ha aderito con la Presidente Lydia Schapirer, per ragioni precauzionali dettate dal Covid assente in piazza, ma che ha inviato un messaggio a cui ha prestato la voce l’assessore alla cultura della municipalità, Regina Claudia Chiodi

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«Volevo ringraziare il presidente della Municipalità che ha avuto un pensiero per mio fratello e questi altri due poveri bambini che sono morti in questa follia della Shoah – ha detto invece dopo la posa delle pietre Mario De Simone, fratello di Sergio, uno dei piccoli napoletani a cui è stata dedicata l’opera - viste le ultime cronache in questa municipalità c'è bisogno di questi ricordi».  Al termine della cerimonia è stata inoltre svelata una targa commemorativa per ricordare ai passanti il significato dell'installazione.

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