Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: «Concorsone ok, ora la scossa sui servizi»

Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: «Concorsone ok, ora la scossa sui servizi»
di Valerio Esca
Domenica 23 Ottobre 2022, 09:00 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 07:25
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Un giudizio in chiaro-scuro sul primo anno di sindacatura targata Manfredi. All'indomani del forum dell'ex ministro al Mattino, si accende il dibattito. Il primo cittadino tutto sommato se l'è cavata discretamente, ma senza bacio accademico. «Il cambio di passo» non è ancora avvenuto e i nodi principali sono: decoro urbano, rifiuti e trasporti. «Manfredi ha ereditato una situazione al limite del dissesto e non a caso è ripartito dal Patto per Napoli. Ma ora c'è bisogno di uno scatto in avanti e il sindaco ne è consapevole, visto che, dai trasporti ai rifiuti, ha sottolineato come miglioramenti ci saranno fin dal primo trimestre del 2023». È il pensiero di Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell'Unione industriali di Napoli. «L'obiettivo di fondo aggiunge - dev'essere quello di trasformare strutturalmente la città e la sua area metropolitana con il partenariato pubblico privato. Possiamo lavorare insieme su Bagnoli e area est, ma anche per interventi puntuali, ad esempio per la Darsena Acton, la Mostra d'Oltremare, il Grand Hotel de Londres». Lo scrittore Maurizio de Giovanni sottolinea: «C'è molto da fare ma c'è da essere ottimisti, visto il Patto per Napoli e i fondi arrivati in città. Non noto però un cambio di passo soprattutto per quanto riguarda la cultura». De Giovanni non fa sconti: «Non vedo positivamente l'assenza dell'assessore alla Cultura. Non è un dettaglio. L'assessore è uno con il quale interloquire, con il quale parlare se si vuole organizzare qualcosa».

L'olimpionico e manager dell'Acquachiara Franco Porzio evidenzia: «Per quanto riguarda lo sport si doveva fare molto prima, si deve fare ancora di più adesso. La pandemia ha messo in ginocchio l'impiantistica sportiva, non quella ristrutturata con le Universiadi, ma quella che serve soprattutto le periferie, dove gli impianti sono chiusi e abbandonati da anni». Il suo augurio è che «con il nuovo ministro, Andrea Abodi, si faccia un tavolo di concertazione per il rilancio delle strutture sportive». Per il filosofo Roberto Esposito il primo anno di Manfredi si conclude con luci ed ombre: «Gli interventi sulla macchina amministrativa che ci sono stati sono importanti, ma purtroppo non li vede il cittadino.

Quello che vede è che al centro la città è rimasta abbastanza sporca, come prima. Così come il traffico persistente. Bene il turismo, nonostante ad iniziare questo percorso sia stato de Magistris. Ciò che manca sono i servizi, dei quali i turisti possano usufruire. Sul loro giudizio pesa molto anche il decoro urbano che lascia a desiderare. Resta un panorama grigio da questo punto di vista».

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Giudizio sospeso per Rachele Furfaro, presidente della Fondazione Foqus: «A me interessano i processi che sono stati messi in moto e credo che il sindaco stia operando in questo senso. Non si può fare un bilancio dopo un anno. E chi pensava che questa sindacatura potesse in dodici mesi risolvere i problemi della città evidentemente non aveva contezza di quanto Napoli sia complessa. Ad un certo momento poi il cambiamento dovrà mostrarsi, con azioni concrete, come per esempio l'università a Scampia. Bisogna continuare ad intervenire sulle periferie. Questo è il mio auspicio». Anna Riccardi, insegnante di scuola superiore e presidente della fondazione Figli di Maria di San Giovanni a Teduccio promuove e pieno titolo l'ex ministro: «Cambiamenti immediati e repentini non sono mai possibili. Non mi aspettavo che Manfredi avesse la bacchetta magica. Sono convinta che le prospettive indicate dal sindaco a lungo termine permetteranno alla città di avere un volto nuovo. C'è grande attenzione alle periferie, basti pensare agli eventi importanti che sono stati fatti in questi mesi. Ogni volta che ho chiamato il sindaco per sottoporgli un problema del territorio ha sempre risposto presente». 

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