Elezioni amministrative a Sant'Anastasia, la sfida dei tre ex per tornare sindaco

Elezioni amministrative a Sant'Anastasia, la sfida dei tre ex per tornare sindaco
di Daniela Spadaro
Venerdì 10 Luglio 2020, 11:00
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Da guinness dei primati le elezioni amministrative 2020 a Sant'Anastasia, con una situazione probabilmente mai verificatasi prima nemmeno altrove o comunque talmente singolare da potersi considerare unica. A confrontarsi e scontrarsi per la poltrona di sindaco ci sono tre candidati che sindaco lo sono già stati, tutti e tre. Appena l'altro ieri ha ufficializzato la sua discesa in campo, con le insegne del Pd e il sostegno del Psi, l'oncologo Enzo Iervolino, sindaco di Sant'Anastasia dal 1997 al 2007. Qualche giorno prima aveva confermato la sua candidatura l'avvocato Carmine Pone, ossia il primo cittadino che governò, finiti i due mandati di Iervolino, dal 2007 al 2009. Una consiliatura terminata in anticipo per le dimissioni di Pone che era comunque fin dal principio senza maggioranza consiliare: un caso che quella volta premiò il candidato sindaco ma non le sue liste. Già aveva frattanto scaldato i motori il sindaco eletto dopo le dimissioni di Pone, ossia il medico anestesista Carmine Esposito, primo cittadino di Sant'Anastasia dal 2010 al 2013. Uno scontro tra «titani» e un esito tutto da giocare visto che la cittadina vesuviana arriva da elezioni svoltesi solo l'anno scorso, nel 2019. Ma l'armata che riuscì ad evitare il ballottaggio si è ormai frastagliata, con pezzi che hanno virato o stanno per farlo verso uno o l'altro dei tre candidati.

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Tra le priorità finora espresse dai rivali e che finiranno naturalmente nei programmi elettorali, molte delle criticità anastasiane. Per Pone ci sono, in primis, il piano urbanistico comunale, la gestione del cimitero e i servizi pubblici al cittadino. «Ho dato, da sindaco, l'incarico per il Puc ben dieci anni fa, è assurdo che non sia stato ancora varato dice l'avvocato Pone si dovrà intervenire poi sul cimitero, il contratto per la gestione era ventennale, il mio successore lo portò a 28 anni, ora si dovrà capire quando la ditta intende chiudere il cantiere». Inoltre, i servizi come per esempio la nettezza urbana: «Ho lasciato una differenziata al 65 per cento, ora è al 45, c'è qualcosa che non va e siamo di certo in condizione di poca efficienza».

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Per Esposito al primo posto c'è la salute pubblica e la necessità di rimodulare tutti gli atti amministrativi alla luce del post Covid e dell'emergenza ancora in corso. «Le azioni vanno programmate e mirate con la medicina territoriale - dice Esposito - ma lavoreremo perché il paese torni vivibile, con azioni di sostenibilità urbana e ambientale. I progetti sono tanti e il fine è mettere le imprese in condizioni di creare lavoro, dare una spinta alle attività produttive non dimenticando il polo turistico religioso. Un'attenzione particolare andrà alle politiche sociali, considerato che la pandemia ha marcato le diseguaglianze e le difficoltà delle fasce deboli». Anche nel suo programma c'è il cimitero comunale: «Troveremo tutte le possibili soluzioni amministrative per rescindere il contratto». Per Iervolino, negli ultimi tredici anni e dunque a suo parere nelle consiliature Pone, Esposito e Abete, la città è «rimasta ferma». Dunque ridiscende in campo con lo slogan «Una città in salute». «Abbiamo perso troppi treni e occasioni.

Sant'Anastasia ha grandi potenzialità, ma c'è bisogno di un cambiamento di rotta radicale, di una forte scossa», dice Iervolino che ha fatto appello a giovani e meno giovani che vogliano candidarsi o partecipare alla stesura di un programma sociale. 

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