L'emergenza Coronavirus come fattore risolutivo sulle dinamiche politiche in vista delle elezioni comunali. A tre mesi esatti dal voto, anche a San Giorgio a Cremano la corsa alla fascia tricolore entra nel vivo. Equilibri inesorabilmente compromessi in un copione che, salvo clamorosi colpi di scena, si avvia a vedere riconfermato Giorgio Zinno sullo scranno di primo cittadino.
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Il «ballottaggio anticipato» con Giovanni Marino è andato infatti via via smorzandosi durante la primavera con il calo delle quotazioni dell'ex vicesindaco. Ieri l'ultimo scossone tra le fila del Laboratorio Civico con l'addio di Mario Sesto, già referente locale di Forza Italia e tra i principali promotori del simbolo «Città Futura». «Nessun passo indietro da parte dei componenti della lista civica, solo trappole e maldicenze», specifica il portavoce dei mariniani Gaetano Arpaia nel tentativo di fare quadrato. Lo stesso Sesto avrebbe comunque lasciato piena libertà ai suoi fedelissimi e allontanato le voci su presunte divergenze programmatiche con i vertici del Laboratorio. A influire sulla sua scelta, pare, la volontà di considerare altre priorità dopo aver trascorso l'intero lockdown a Milano con la famiglia per motivi lavorativi.
Impossibile tuttavia escludere ripercussioni sui piani del centrodestra, alla ricerca di un nome forte su San Giorgio ma attualmente fuori dai giochi con il solo Aldo Galdieri a rappresentare Fratelli d'Italia. Sempre più compatta nel frattempo la coalizione a sostegno di Zinno, che in queste ore ha incassato l'adesione di Campania Libera e Rinnovamento Democratico Avanti, i movimenti civici guidati rispettivamente da Carlo Lembo e dal vicesindaco di Portici Ferdinando Farroni. Sono attualmente dieci le liste che comporranno lo schieramento capeggiato dal Pd: le ultime proiezioni danno appannaggio di Zinno almeno 16 seggi sui 24 disponibili in Consiglio (ai quali aggiungere il sindaco).
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Dopo il naufragio del terzo polo, sulla scena prova ad affermarsi nel frattempo un volto nuovo, quello dell'imprenditore Luigi Gallo. Il 62enne ercolanese, in consiglio dal 2012 al 2015 in quota «Adm», gode già dell'appoggio del consigliere Aquilino Di Marco. «Gallo rappresenta in pieno ciò di cui l'attuale classe dirigente avrebbe bisogno - afferma proprio Di Marco, promuovendone con parole lusinghiere la candidatura a sindaco -. È un uomo abituato a produrre risultati, ma soprattutto una persona che non ha una concezione parassitaria della politica». Un progetto di estrazione prettamente civica che potrebbe concretizzarsi con l'appoggio dei Cinque Stelle, sempre alle prese con la frattura interna.