Rifiuti in fiamme, l'appello di Costa:
«Applicare le direttive di Salvini»

Rifiuti in fiamme, l'appello di Costa: «Applicare le direttive di Salvini»
Venerdì 27 Luglio 2018, 20:35 - Ultimo agg. 28 Luglio, 10:19
2 Minuti di Lettura

«Sollecito tutti i prefetti d'Italia a dare attuazione alla direttiva emanata dal ministro Salvini perché inseriscano i siti di stoccaggio dei rifiuti tra i siti sensibili. Ciò servirà a rendere questi siti trasparenti e sicuri. A Caserta già è stato fatto, ma tutte le prefetture, non solo quelle campane, devono essere veloci ed efficienti». Così il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, rispondendo ad una domanda dei cronisti sul maxi-rogo sviluppatosi a Caivano in un sito di stoccaggio.
 

 

Costa ha fatto visita - a Sessa Aurunca, per una tappa del Festival dell'Impegno Civile - al bene confiscato intitolato ad Alberto Varone, dove si coltivano e si trasformano prodotti agricoli. «Inserire i siti di stoccaggio di rifiuti nell'elenco dei siti sensibili - ha proseguito - non significa militarizzarli, ma da un lato incrementare il livello di controllo da parte delle forze ordine o delle autorità amministrative, dall'altro sapere questi siti cosa hanno dentro, quanti rifiuti raccolgono, quali sono i sistemi di controlli incendi che hanno. Ciò serve a rendere l'attività di gestione dei rifiuti trasparente agli occhi dei cittadini. Chi fa polemica contro questa soluzione vuol dire che ha qualcosa da nascondere».
 

Costa, che ringrazia il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto per aver già dato attuazione alla direttiva nei giorni scorsi, annuncia poi che «nella prossima legge di stabilità si potrebbe inserire la misura del credito di imposta per quegli imprenditori che per esempio realizzano impianti antincendio nei siti di rifiuti che abbattano i fumi, ma esistono anche cautele a costo zero che le aziende possono adottare da subito. Inoltre è necessario che su tutto il territorio nazionale siano identici i livelli di controllo di tali siti, cosiddetti Lepta, sia da parte delle forze dell'ordine, che dei Comuni che delle altre istituzioni amministrative. Non è possibile che al Sud, in media, un sito di stoccaggio venga controllato uno o al massimo due volte l'anno, mentre al Nord almeno cinque».

© RIPRODUZIONE RISERVATA