Napoli, scoppia il caso Segre: «No alla cittadinanza onoraria strumentale»

Napoli, scoppia il caso Segre: «No alla cittadinanza onoraria strumentale»
di Paolo Barbuto
Venerdì 15 Novembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 13:06
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La vicenda della nomina ad assessore di Eleonora De Majo travalica i confini della città, sconfina da Napoli e finisce fin dentro al Senato, nello studio di Liliana Segre, senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone dell'Olocausto. La De Majo, neo assessore alla cultura, accusata di essere schierata su posizioni anti-Israele, difende le sue idee e al contempo chiede al sindaco de Magistris, di concedere a Liliana Segre la cittadinanza onoraria della città di Napoli; la senatrice, da qualche giorno sotto scorta per le pesanti minacce di odio razziale ricevute, venuta a conoscenza dell'iniziativa risponde che l'onore di ricevere una cittadinanza non si può prestare a strumentalizzazioni.

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Travolta dalle polemiche sulle sue posizioni di contrasto a Israele, Eleonora De Majo ha mantenuto con forza la sua posizione durante il violento assalto social che ha ricevuto subito dopo la nomina ad assessore. Ai commenti di sdegno lasciati sul profilo social del neo assessore si sono aggiunti inqualificabili messaggi con insulti e minacce pesanti, anche di morte.
 

 

La De Majo, proveniente da Insurgencia e aggregata a DeMa, la compagine politica creata dal sindaco, nel corso delle ultime elezioni amministrative, non s'è fatta travolgere né dalla polemica politica né dalle minacce becere e, per chiarire definitivamente la sua posizione, ieri ha presentato la sua proposta al sindaco de Magistris «... per la concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, vittima di un'intollerabile ondata di insulti antisemiti e minacce di morte provenienti dall'estrema destra, che hanno costretto le autorità a assegnarle una scorta. Mi sembra il modo migliore per rispondere concretamente alle surreali accuse di antisemitismo che mi sono rivolte in queste ore, accogliendo una sopravvissuta all'orrore di Auschwitz, dove era stata deportata poco più che tredicenne, come membro della nostra comunità cittadina».

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«...Essere radicalmente critici verso l'apartheid che lo Stato di Israele pratica nei confronti del popolo palestinese non ha nulla a che fare con l'antisemitismo. L'ho scritto ieri e lo rivendico», ha scritto ieri la De Majo.
 

Dopo aver saputo della proposta di cittadinanza onoraria in seguito alle polemiche che hanno travolto l'assessore De Majo, Liliana Segre è intervenuta con un messaggio di poche righe, eppure colmo di contenuti: «La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni», è l'incipit del messaggio inviato dalla senatrice che chiarisce fin da subito la sua posizione sulla vicenda: niente strumentalizzazioni.

Poi un chiarimento sull'importanza della concessione di una cittadinanza onoraria: «È un riconoscimento profondo, un abbraccio ideale tra la città stessa (in questo caso pluridecorata) e chi la riceve. Mi verrebbe da mutuare una vecchia battuta, ci sono cittadinanze che si contano e cittadinanze che si pesano». Infine da parte di chi ha vissuto sulla propria pelle l'orrore del nazismo, un messaggio forte alla città: «Napoli è la prima tra le grandi città che ha dato il via all'insurrezione. La storia prima di tutto, una storia di resistenza».

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Sulla vicenda-De Majo ieri è intervenuta anche la Comunità Ebraica di Napoli: «Evidenziamo che tra gli esempi di manifestazioni antisemite secondo l'International Holocaust Remembrance Alliance c'è anche il paragonare la politica odierna di Israele a quella dei nazisti.
L'accusare Israele di praticare l'apartheid nei confronti della popolazione araba, come persiste a fare l'assessore de Majo, è smentito dalla realtà della società israeliana dove esponenti della minoranza araba siedono alla Corte Suprema, servono nelle forze armate, sono rappresentati diplomatici, ricoprono ruoli di prestigio nelle università e nella sanità. Il miglior antidoto al pregiudizio è la conoscenza ed è per questo che invitiamo l'assessore de Majo ad approfondire la conoscenza del popolo ebraico, dell'Ebraismo e di Israele».

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