Manfredi: contro i populismi
vanno garantiti servizi e diritti

Manfredi: contro i populismi vanno garantiti servizi e diritti
Domenica 7 Novembre 2021, 13:44 - Ultimo agg. 14:36
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Riportare i Comuni al centro della politica italiana, anche per combattere la disaffezione dei cittadini al voto. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ne parla in un confronto pubblico a conclusione di CasaCorriere, la tre giorni promossa in città da Corriere della Sera e Corriere del Mezzogiorno: Manfredi definisce «un disastro» la norma sul dissesto degli enti locali, che - afferma - non ha portato a risanare i conti mentre ha indebolito la capacità di investire e offrire servizi.

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«Il problema - avverte - sono le persone in carne e ossa con i loro problemi quotidiani. Se vogliamo che torni la fiducia nella politica e combattere i populismi dobbiamo migliorare la qualità della vita dei cittadini, che possono darci fiducia per qualche tempo, non in eterno». Intervistato da Enzo D'Errico, direttore del Corriere del Mezzogiorno, con gli editorialisti Antonio Polito, Marco Demarco e Paolo Macry, Manfredi si dice favorevole alla proposta del presidente dell'Anci Decaro, secondo il quale le Regioni potrebbero scegliere sindaci tra i propri delegati per l'elezione del presidente della Repubblica, ma «solo se questo significa rimettere al centro della politica italiana il valore delle città.

Se deve essere solo un fatto di facciata, non serve. Sarò all'Anci martedì e ne parlerò anche con i colleghi, è un'operazione che ha senso se viene fatta a livello nazionale» Rispondere ai problemi della gente «significa riportare i cittadini alla democrazia. Se ci si accorge che il voto non cambia la condizione di vita, la disaffezione alle urne crescerà».

Perciò il riequilibrio delle finanze dei Comuni «è un tema molto importante. Pensare solo ai numeri ha comportato mancanza di attenzione verso i servizi e i diritti alla mobilità, al decoro, alla qualità della vita, costringendo milioni di persone a vivere in condizioni di non dignità. Napoli è diventata un'unica grande periferia, per mancanza di attenzione alle risorse umane e finanziarie: la politica di austerity guardava solo ai numeri e non ai cittadini». « Napoli è in predissesto nel 2013, ma in questi anni la qualità della vita e i conti sono peggiorati. Quella norma è sbagliata, un Comune da solo non può rialzarsi. Lo squilibrio di bilancio viene in parte dal passato, è assurdo che gravino ancora i debiti del terremoto del 1980, sul debito ingiusto il mio predecessore aveva ragione; poi c'è lo squilibrio delle partite correnti dovuto spesso all'impossibilità di fare investimenti. Ad esempio, non possiamo ridurre l'evasione senza assumere personale per il controllo». Da qui la richiesta del sindaco al Governo: «Dateci la possibilità di dimostrare che sappiamo amministrare, ponendoci vincoli sugli obiettivi, non sui numeri. Napoli ha la situazione più grave d'Italia, ma penso a una norma cui possano accedere anche altre città».

Manfredi afferma: «Se non si investe nella città non possiamo andare avanti. Napoli è in predissesto nel 2013, ma in questi anni la qualità della vita e i conti sono peggiorati. Quella norma è sbagliata, un Comune da solo non può rialzarsi. Ad esempio, non possiamo ridurre l'evasione senza assumere personale per il controllo». Quanto all'ampia coalizione di centrosinistra-M5s vittoriosa a Napoli, che potrebbe rappresentare un modello di «nuovo Ulivo».«Il mio obiettivo è amministrare la città, non ho nessuna ambizione di rappresentare modelli politici per il Paese», il suo commento

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