Martusciello punge la Lega: «L’unico voto utile è per Forza Italia»

Europee, il leader regionale azzurro: con noi la maggioranza sarà più forte

Martusciello punge la Lega: «L’unico voto utile è per Fi»
Martusciello punge la Lega: «L’unico voto utile è per Fi»
di Dario De Martino
Sabato 17 Febbraio 2024, 23:03 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 17:21
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Un invito, implicito, a votare Forza Italia agli elettori di centrodestra. E un attacco, velato, agli alleati della Lega. Sono le parole di Fulvio Martusciello, europarlamentare uscente e coordinatore regionale di Forza Italia, quelle che fanno più rumore, guardando all’aspetto elettorale, nella sala dello spazio eventi del “NapHub” di viale Gramsci dove si è tenuto l’incontro “L’Europa di oggi è quella di domani: le istituzioni dell’Unione e le ipotesi di riforma” organizzato dal “Sabato delle idee” in vista dell’appuntamento elettorale di giugno.

Nel corso dell’evento, a cui ha partecipato anche il deputato del Pd De Luca jr, Martusciello ha ragionato sul precedente voto per il Parlamento europeo: «Alle elezioni del 2019 l’Italia ha eletto 76 europarlamentari. Tra questi sono stati eletti 30 parlamentari della Lega e 14 del Movimento 5 Stelle. La Lega fa parte di Identità e democrazia, gruppo euroscettico che non fa parte della maggioranza. Stesso dicasi per il M5S che ha aderito al gruppo dei non iscritti. Abbiamo “perso” 44 europarlamentari che non hanno fatto parte della maggioranza e, a causa di questo, su tutti i grandi dossier siamo stati in balìa dei grandi Paesi che hanno mostrato compattezza e salvaguardia dei propri interessi». Un ragionamento che ha il sapore di invito al “voto utile” per Forza Italia e di affondo nei confronti degli alleati leghisti.

Il ragionamento di Piero De Luca, invece, è stato meno indirizzato alla logica elettorale, portando all’attenzione del dibattito (come in altri passaggi ha fatto anche Martusciello) i temi relativi al miglioramento delle istituzioni europee: «L’obiettivo a cui tendere deve essere in prospettiva quello degli Stati Uniti d’Europa. Per farlo è necessario trovare dei meccanismi per rendere più efficaci le istituzioni europee. Pur con qualche evoluzione, l’architettura istituzionale è ancora quella degli anni ’50 e bisogna trovare dei correttivi». Tra questi, De Luca cita la necessità di «superare il diritto di veto» nella politica estera. Ma il capogruppo Dem nella commissione Politiche Ue della Camera ha colto anche l’occasione per un affondo contro l’autonomia differenziata, provvedimento contrastato duramente da tutto il Pd e in particolare anche dal governatore campano, e padre del deputato, Vincenzo De Luca. «Bisogna proporre - dice - su materie come sanità, scuola ed energia soluzioni di livello europeo e non nazionale. In Italia, invece, rischiamo con l’autonomia differenziata di fare un passo indietro clamoroso, frammentando questi temi su un livello regionale. Sarebbe un errore strategico che indebolirebbe l’intero sistema Paese».

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L’appuntamento, moderato dal giornalista Marco Demarco, è stato reso ancor più vivace dall’intervento di Sergio Fabbrini, direttore del dipartimento di Scienze politiche della Luiss Guido Carli di Roma: «In Europa c’è in questo periodo storico una rinascita del pericolo nazionalista che è proprio quello che voleva essere allontanato all’inizio del percorso di nascita dell’Unione. Per evitare questo - osserva il docente di Scienza politica - è necessario superare la distinzione tra Europa sovranazionale e quella intergovernativa: i cittadini devono sapere chi decide che cosa, altrimenti si indebolisce la democrazia».

Il secondo appuntamento di “Lezioni europee”, il ciclo di incontri organizzato dal “Sabato delle idee”, è stato introdotto dai saluti dei promotori: il rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro, il prorettore della Federico II Arturo De Vivo e il direttore dell’Irccs Synlab Sdn Marco Salvatore. «L’iniziativa è tesa a promuovere una consapevolezza più approfondita non solo riguardo all’importanza dell’appuntamento elettorale, ma anche sulle specifiche sfide che attendono il nuovo parlamento dell’Unione europea: dalle guerre alle emergenze economiche, sociali e ambientali che stanno sconvolgendo gli attuali assetti globali», spiegano gli organizzatori.