Napoli, morto Antonio Mazzone: storico esponente della Destra, aveva 88 anni

Più volte deputato e parlamentare europeo per le liste del Msi

Antonio Mazzone
Antonio Mazzone
Sabato 10 Dicembre 2022, 21:02 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 08:31
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È morto Antonio Mazzone, storico esponente del Movimento Sociale Italiano e di Alleanza nazionale. Era nato a Napoli 88 anni fa. Mazzone, avvocato, è stato consigliere comunale di Napoli e regionale della Campania, più volte deputato e parlamentare europeo per le liste del Msi.

È stato anche consigliere di amministrazione di Poste italiane, presidente di Poste Vita e di Poste Trasporti. Era sposato con Sally, figlia di Emilio Maria Avitabile, che ideò e disegnò la Fiamma Tricolore del Msi. I funerali si svolgeranno in forma privata a Mergellina. 

«Sono rattristato per la morte di Antonio Mazzone, esponente insigne della destra napoletana, italiana ed europea» afferma Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato. «Ha fatto parte della Camera dei Deputati, del Parlamento Europeo e prima ancora del consiglio comunale di Napoli e del Consiglio della Regione Campania.

Quando fui ministro - aggiunge Gasparri - lo designai al consiglio di amministrazione di Poste Italiane, dove svolse un importante ruolo». «Uomo ricco di iniziativa politica, di cultura e di saggezza, è stato uno dei protagonisti della destra italiana di cui favorì la modernizzazione e l'apertura verso nuove stagioni. Lo ricordiamo con rimpianto e con grande commozione». 

«Con la scomparsa di Antonio Mazzone, ai cui cari va tutta la nostra più commossa vicinanza, perdiamo uno degli ultimi padri nobili di quella destra napoletana, un punto di riferimento imprescindibile per tutti noi, che ha saputo coniugare nelle istituzioni come nella vita di tutti i giorni, cultura e politica, impegno e rigore» afferma il senatore di Fratelli d'Italia Sergio Rastrelli, coordinatore di FdI a Napoli. «Oggi - aggiunge - rimpiangiamo quella generazione di galantuomini che hanno creato la destra del futuro, rimanendo sempre integri nella battaglia identitaria ma che, con alto senso delle istituzioni, si sono dimostrati in grado di affrontare le sfide della modernità». 

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